Si è tenuta nel tardo pomeriggio di lunedì 13 novembre 2023 la protesta dei taxi a Milano. Centinaia di tassisti hanno manifestato davanti alla sede del Comune, Palazzo Marino, e hanno avanzato una serie di richieste. Non sono mancati cori contro il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala e contro l’assessora alla Mobilità Arianna Censi. “Se Milano è Gotham City, noi siamo Batman e Robin”, uno dei tanti cartelli tenuto in mano dai lavoratori del settore per sottolineare l’importante tema della sicurezza in città.

Protesta taxi a Milano: che cos’è successo

Appena qualche giorno fa Palazzo Marino ha deciso di ridurre il numero di parcheggi in città e di aumentare le licenze per guidare le auto bianche. Una scelta, quella del Comune, che ha subito scatenato la reazione dei tassisti milanesi. Così ieri, lunedì 13 novembre 2023, nel tardo pomeriggio, si è tenuta un’importante protesta dei taxi a Milano, proprio davanti alla sede dell’ufficio del sindaco.

I manifestanti hanno mostrato in modo evidente la loro contrarietà alle ultime scelte fatte da Beppe Sala e dalla sua Giunta. Diversi sono stati i cori contro il primo cittadino meneghino e contro l’assessora del Comune di Milano alla Mobilità Arianna Censi. Cori accompagnati da fischietti, fumogeni e petardi. Tanti anche gli striscioni tenuti in mano dai tassisti.

I protestanti non hanno alzato la voce solamente contro la riduzione dei parcheggi e l’aumento delle licenze. Hanno anche criticato il basso livello di sicurezza all’interno della città. Proprio per questo motivo, in molti hanno esibito cartelli ironici e taglienti, come quello in cui si sono paragonati a Batman e Robin in una Milano pericolosa come Gotham City.

Diversi infatti, soprattutto negli ultimi tempi, sono stati gli episodi in cui dei taxisti hanno salvato giovani ragazzi e ragazze in pericolo. L’ultimo caso è stato quello della 21enne Margherita, che ha raccontato quanto accaduto su Tik Tok.

I taxisti hanno così ribadito al sindaco di Milano e a tutta l’amministrazione comunale la necessità di porre l’attenzione su temi che, secondo loro, sono più rilevanti. Quello della sicurezza in primis. Ne avevamo parlato anche con Emilio Boccalini, presidente di Taxi blu.

Hanno anche domandato, a gran voce, come mai la Giunta, proprio nei giorni scorsi, abbia deciso di istituire un aumento delle licenze per guidare le auto bianche in città e, al tempo stesso, abbia cancellato posteggi e corsie preferenziali.

La domanda che in questo caso i lavoratori e le lavoratrici del settore hanno posto a Beppe Sala è stata una sola e ben precisa: come fanno le due scelte ad andare d’accordo? Ma non è finita qui. I partecipanti alla manifestazione di ieri hanno chiesto un “tavolo di monitoraggio serio” per un confronto preciso e dettagliato con gli esponenti della categoria.

La decisione del Comune e la reazione dei taxisti

Lo scorso 9 novembre la Giunta comunale ha approvato un bando per attivare 450 nuove licenze per i taxi a Milano. Ad annunciarlo è stato il sindaco Beppe Sala, il quale ha fatto riferimento ad una legge recentemente approvata, la quale prevede nuove licenze a pagamento, il cui ricavato dovrebbe essere devoluto ai lavoratori già in servizio.

Il primo cittadino meneghino, sul proprio profilo Instagram, ha spiegato inoltre di essere in attesa di una risposta da parte della Regione Lombardia. Il Comune infatti sta aspettando indicazioni per capire come aumentare le licenze per le auto bianche attraverso le “regole ordinarie”.

Sono inoltre previsti incentivi per tutte quelle macchine adibite al trasporto disabili e non solo. Incentivi poi per chi fa turni serali o notturni e nei fine settimana per 5 anni. Infine l’indicazione per i futuri nuovi tassisti è quella di utilizzare delle macchine ad impatto ambientale ridotto e conoscere bene la lingua inglese, in modo tale da comprendere e farsi comprendere dai numerosi turisti che ogni giorno arrivano in città.

E mentre il sindaco e l’assessora Arianna Censi hanno comunicato queste novità, dall’altra parte i tassisti si sono subito dimostrati contrari. A far arrabbiare inoltre i lavoratori e le lavoratrici del settore è stata la decisione di togliere numerosi parcheggi in città. La protesta di ieri dunque ha chiesto delucidazioni anche in merito a questa scelta.