Volto noto del piccolo schermo, Filippo Bisciglia nel corso del tempo è diventato una certezza nell’estate di Canale 5 e non soltanto. Conduttore, ma anche showman a 360 gradi, è uno che ama le sfide ed è sempre pronto a mettersi in gioco. Lo abbiamo visto dilettarsi con qualche imitazione simpatica, lo abbiamo sentito cantare, ma la certezza è che ormai da anni, lo vediamo al timone di Temptation Island, format di grande successo di Mediaset. Oltre alla tv però, Filippo è un grande sportivo e nutre da sempre un’enorme passione: è quella per il calcio e in particolar modo per la Lazio. Ieri era allo stadio Olimpico per godersi la stracittadina e oggi, per commentare il derby, Lazio-Roma, Bisciglia è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Roma, derby da 0-0: Bisciglia a Tag24

Quello di ieri è un derby che ha lasciato l’amaro in bocca sia ai tifosi della Lazio che a quelli della Roma. La stracittadina non ha proposto lo spettacolo che in molti si auravano, ma probabilmente in parte era anche prevedibile. Due squadre bloccate, concentrate a non subire gol, senza sbilanciarsi troppo. Mister Sarri però, nel post partita, si è detto soddisfatto e rammaricato di non aver sfruttato al massimo le occasioni create. Tre in particolar modo: quella di Luis Alberto sul palo; il colpo di testa di Romagnoli; e ancora il tiro nelle stelle del Mago da posizione quasi ottimale. Ora i biancocelesti dovranno ricaricare le batterie per il prossimo tour de force che li attende dopo gli impegni delle Nazionali. La ricorsa per un posto in Champions è appena iniziata. Per commentare il derby, Lazio-Roma, Bisciglia, conduttore tv e noto tifoso biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ieri eri allo stadio per assistere al derby, al triplice fischio era più l’amarezza o il sollievo?

“Ho letto un po’ dappertutto che è stato definito il ‘derby della paura’, io non penso che sia così. Al triplice fischio ho visto una Lazio stremata. I giocatori erano stanchissimi perché hanno dato tanto in campo sia ieri che nella sfida di Champions martedì contro il Feyenoord. È stato il derby della stanchezza secondo me. A parte i primi minuti, i biancocelesti nel primo tempo hanno spinto. Poi ci sono stati il palo di Luis Alberto e la bella parata di Rui Patricio. All’intervallo ero soddisfatto. Nel secondo tempo invece i ritmi si sono abbassati e siamo un po’ spariti. Mi domando, ma non si può provare a cambiare modulo, provando a far coesistere qualcuno? Forse in una gara come quella di ieri poteva essere una possibilità”.

Ti riferisci a Castellanos e Immobile?

“Beh si, è una soluzione che avrei provato sinceramente. Anche perché questi sono ragazzi giovani che devono giocare per entrare in fiducia. Io non intendo criticare Sarri perché nel mister ho grandissima fiducia. Lui vede i calciatori tutti i giorni e fa questo lavoro da una vita, quindi ne sa molto di più di ognuno di noi. Però penso che ieri una chance ad entrambi gli attaccanti, insieme, si poteva dare. Almeno per provare a cambiare la partita a gara in corso. I giocatori devono anche adattarsi a giocare anche in ruoli diversi da quelli standard. Uscire dalla comfort zone spesso fa bene. Probabilmente però ieri anche gli infortuni hanno fatto la loro parte, altrimenti magari il mister avrebbe fatto cambi diversi. La partita di Vecino è durata pochissimo e non era prevedibile. Però resta il fatto che mi sarebbe piaciuto vedere Castellanos e Immobile insieme”.

 Effettivamente, per stessa ammissione di Sarri, la Lazio sta lavorando per trovare maggiori soluzioni offensive. È questa la nota dolente in questa stagione?

“Purtroppo lo abbiamo visto in tante partite: la palla arriva al centro e puntualmente non c’è nessuno. Sulle fasce corrono tantissimo. Zaccagni tante volte è costretto a tornare indietro. Lo stesso vale per Lazzari e Felipe Anderson, che spesso sono costretti a provare a sfondare, entrando in area di rigore palla al piede. Se crossano rischiano di non trovare alcun compagno e ogni volta è un’occasione persa. Questa è una cosa che si nota perfettamente anche sui calci piazzati e sui calci d’angolo. Luis Alberto non trova nessuno neanche sul primo palo. Gli unici che provano a colpire di testa sono Vecino e Romagnoli. Fammi dire però, dall’altra parte, che la difesa ieri ha giocato benissimo, rischiando poco o niente”.

C’era qualcuno che temevi in particolar modo della Roma?

“Voglio essere sincero, non ho avuto paura perché mi è già capitato di vederli giocare. Lì davanti la palla gli arriva pochissimo perché la squadra di Mourinho fa un gioco diverso. Lukaku, finchè stava all’Inter, giocava decine di palle a partita. Adesso se la deve andare a prendere tornado indietro verso la metà campo. Spalle alla porta è fortissimo, ma non mi piace come interpretano le partite”.

Ci sono stati momenti di grande nervosismo e Mourinho si è tanto lamentato per un doppio giallo non dato a Immobile, per proteste. Che ne pensi?

Mourinho fa queste polemiche per nascondere la pecca del gioco. Sposta l’attenzione perché è un comunicatore straordinario. È il modo che ha per nascondere le lacune tecniche e tattiche della sua squadra. Da questo punto di vista è il numero uno”.

Lazio e Roma ieri hanno perso un’occasione importante per la corsa Champions. Eppure Sarri ha parlato di una squadra in crescita, sei d’accordo?

“Questa è la cosa che mi ha fatto più male. È proprio per questo che nel derby avrei voluto vincere a tutti i costi dato che Napoli, Milan e Atalanta si erano fermate. È stata un’occasione persa purtroppo. Detto questo però, sì, sono d’accordo con Sarri. La Lazio sta crescendo partita dopo partita. Rovella mi piace tantissimo e lo stesso vale per Guendouzi che ieri ha fatto una partita molto importante e per Isaksen. Quando mettono la palla a terra la fanno girare, hanno grinta, come anche Castellanos. Penso che a volte sia preferibile uno meno forte tatticamente, ma con la voglia di giocare e vincere, che uno che fa il fenomeno a intermittenza”.