Il ritorno di Beppe Grillo in televisione, a dieci anni di distanza dall’ultima volta, ha sollevato un polverone: dopo le accuse a Giulia Bongiorno in merito al caso di stupro che riguarda da vicino il figlio Ciro Grillo, non è tardata la replica dell’avvocato.
Presidente della commissione Giustizia del Senato nonché esponente della Lega, Bongiorno è legale difensore della ragazza che accusa Ciro Grillo e i suoi tre amici di violenza. Il caso, diventato nel tempo sempre più mediatico, è giunto al momento del controesame della vittima da parte delle difese.
Le parole del comico durante la puntata di ieri, domenica 12 novembre, della trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio non sono andate giù alla leghista.
Ho riferito che la mia assistita in aula ha dichiarato di essere devastata e di aver tentato il suicidio, un dolore immenso, questa sofferenza è stata trasformata da Grillo in una farsa inserendola in uno show. Questo è gravissimo, perché la donna viene massacrata due volte.
Bongiorno replica a Grillo: “Ha cercato di trasformare il dramma in uno show”
La presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama dimostra di avere ancora nella memoria un episodio datato 19 aprile 2021. In quell’occasione, il fondatore del Movimento 5 Stelle “ha tentato di ridicolizzare in un video la ragazza che ha denunciato suo figlio”.
Secondo l’accusa, Grillo avrebbe messo “in dubbio la credibilità della denuncia“, perché “sporta dopo 8 giorni dai fatti”. Una condotta proseguita ieri, “in un monologo-show all’interno di una trasmissione televisiva”.
Ha ritenuto di attaccare me perché, dopo una drammatica udienza, commentata come da prassi anche dai difensori degli imputati, ho riferito che la mia assistita ha dichiarato in aula di essere devastata e di aver tentato il suicidio. Il signor Grillo, quindi, ha cercato di trasformare in show persino il dramma che questa ragazza sta vivendo, ridacchiando, gridando e definendo “comizietto” il mio intervento.
“Grillo vuole provare a mettere pressione al Tribunale?”
In conclusione, Bongiorno si chiede il perché di tanto astio nei suoi confronti.
Forse ha usato il diminutivo “comizietto” perché non mi ritiene in grado, in quanto donna, di tenere un vero comizio. Ma quel che è davvero grave è che con questa tecnica della ridicolizzazione si finisce per massacrare per la seconda volta chi ha denunciato.
L’avvocato si chiede dunque “a quale scopo il signor Grillo sia tornato ad attaccare ridacchiando e gridando”. L’ipotesi è che voglia “intimidirci“, o peggio ancora “provare a mettere pressione al Tribunale“.