Cos’è l’ipersensibilità al freddo? È una condizione strettamente connessa alla manifestazione di una sensazione di freddo generalizzata o localizzata in una parte precisa del nostro corpo che però non è causata da una bassa temperatura ambientale.
Oltre a sentire particolare freddo sul proprio corpo si possono presentare anche altri sintomi come brividi, dolori muscolari, vertigini, sonnolenza o vera e propria stanchezza, oltre che pallore e mal di testa.
Tutti sintomi da non sottovalutare.
Cos’è l’ipersensibilità al freddo: quali possono essere le cause
Le cause che portano all’origine di questa condizione sono di varia natura.
Non sempre infatti, una forte intolleranza al freddo è solo questo, ma può essere legate anche a diverse patologie.
Una di queste è l’anemia, la carenza di emoglobina nel sangue determina infatti una ridotta capacità di trasportare l’ossigeno e può provocare, oltre alla sensazione di freddo, anche pallore cutaneo, stanchezza, palpitazioni, cefalea, mancanza di fiato e difficoltà di concentrazione.
Questa patologia può essere ereditaria, dovuta ad una carenza vitaminica, a perdite di sangue con conseguente diminuzione di ferro o causata da una ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo.
Da non sottovalutare anche le disfunzioni della tiroide o ipotiroidismo. Se si soffre di questa patologia l’ipersensibilità al freddo sarà uno dei sintomi, in genere riscontrato solo nelle forme gravi.
Altri sintomi legati alla disfunzione della tiroide sono: stanchezza, stitichezza, depressione, aumento di peso, fragilità di capelli e unghie.
Anche la febbre è strettamente legata all’ipersensibilità al freddo. L’aumento della temperatura corporea porta a infatti alla comparsa di brividi e ad avvertire una sensazione di freddo. Spesso è dovuta ad un’infezione in corso.
Uno dei motivi più noti legati all’ipersensibilità al freddo è senza dubbio un disturbo della circolazione.
Questo fenomeno spesso si verifica in presenza di basse temperature e forti condizioni di stress emotivo. Principalmente è caratterizzato da uno spasmo di alcuni vasi sanguigni che provocano un eccessivo raffreddamento di alcune aree del corpo. Ad essere più colpite sono le dita delle mani, la punta del naso o le orecchie che tendono a cambiare colore.
Da non dimenticare l’anoressia o la malnutrizione, che possono portare, oltre alla forte sensazione di freddo anche ad altre complicanze.
Spesso infatti si soffre di anemia, di carenza vitaminica e si registra una diminuzione del grasso corporeo che funziona come un isolante e proprio per questo il freddo viene percepito in modo così sensibile.
Infine un’altra causa può essere l’insufficienza renale. Anche se spesso la motivazione vera e propria è molto più legata all’insorgenza dell’anemia o alla neuropatia che può insorgere.
Gli esami da fare
Nel caso in cui si manifestino alcuni sintomi sospetti o si soffra di ipersensibilità al freddo per lunghi periodi è bene recarsi dal proprio medico di famiglia.
Questo provvederà a prescrivere tutti gli accertamenti da svolgere in modo da avere un quadro più completo sulla propria condizione di salute.
Il paziente dovrà eseguire degli esami ematochimici di base come l’emocromo con stato del ferro, gli esami delle urine e l’urinocoltura.
In base ai risultati di questi esami, in alcuni casi, potrà essere effettuata anche una visita endocrinologica che valuti una possibile alterazione degli ormoni tiroidei. Potrebbero poi essere prescritte anche una visita diabetologica per controllare la glicemia o una visita immunologica e chirurgo vascolare nel caso si tratti della sindrome di Raynaud legata alla circolazione.
Quando preoccuparsi
Se alla sensazione di freddo, anche a riposo e in periodi che non prevedono basse temperature vengono associati altri sintomi che in qualche modo provocano preoccupazioni per determinate patologie allora è il caso di rivolgersi ad uno specialista.
Ad esempio l’anemia, anche se lieve, è comunque una patologia da approfondire perché potrebbe essere il sintomo di una qualche altra malattia.
Particolare attenzione va fatta anche al peso del paziente. Una forte magrezza può essere dovuta ad anoressia nervosa che può portare anche a pericolo di vita.