La circonvenzione d’incapace è un reato che si configura quando una persona abusa della vulnerabilità di un individuo incapace di difendersi autonomamente.
Chi compie questo reato abusa della fiducia della vittima, la manipola e le fa compiere atti contrari a suoi interessi. La prova di questo reato spesso coinvolge la dimostrazione dell’abuso della posizione di potere da parte dell’aggressore. La conseguenza penale è il carcere.
Scendiamo nei dettagli e vediamo come si concretizza la circonvenzione d’incapace, come si prova e le conseguenze.
Come si concretizza la circonvenzione d’incapace
L’articolo 643 del Codice Penale delinea il reato di circonvenzione di persona incapace e punisce coloro che, sfruttando i bisogni, le passioni o l’inesperienza di una persona vulnerabile, inducono a compiere atti dannosi per se stessa o per altri, al fine di ottenere un profitto.
L’obbiettivo di questa normativa è tutelare la persona vulnerabile, la sua autodeterminazione e libertà di scelta e, infine, il suo patrimonio.
Per vulnerabili si intende minori di età e coloro che presentano deficienze psichiche.
L’abuso si manifesta quando un soggetto, consapevole della vulnerabilità della vittima, la influenza, la plagia e la induce a prendere decisione che, in caso contrario, non avrebbe preso.
Questo reato è perseguibile non solo su denuncia di parte, ma anche d’ufficio.
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Quali sono le conseguenze penali della circonvenzione d’incapace?
Secondo il codice penale chi commette un tale reato rischia dai 2 ai 6 anni di carcere e un’ammenda da 206 euro a 2.065 euro.
Chi sono gli incapaci secondo la nostra legislazione?
Il reato di circonvenzione di persona incapace sorge in presenza di determinate condizioni. Essenziali sono la presenza di un’“infermità” o “deficienza psichica”, entrambe fondamentali per configurare il reato.
L'”infermità” è un termine generico che non si limita alle patologie mentali ma include malattie che influenzano lo stato psichico della vittima. La “deficienza psichica” abbraccia situazioni cliniche al di fuori della psicopatologia, comprendendo anche fragilità o debolezze caratteriali.
La legge individua tre categorie di soggetti passivi incapaci:
- Minorenni
- Soggetti affetti da deficienza psichica, senza patologie mentali ma con estrema fragilità
- Soggetti infermi di mente, con patologie psichiche che compromettono la piena capacità di intendere e volere
La Corte di Cassazione chiarisce che il reato si configura quando si dimostra un rapporto squilibrato tra la vittima e autore del reato che manipola la volontà della vittima, sfruttando, a suo vantaggio, la sua incapacità di opporre resistenza.
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In conclusione sono 3 le condizioni perché si concretizzi il reato di circonvenzione d’incapace:
- La vittima deve trovarsi in una delle condizioni specificate, come la minore età, l’infermità mentale o la deficienza psichica.
- L’autore del reato deve abusare dello stato di incapacità della vittima, approfittandosene consapevolmente.
- L’autore del reato deve indurre la vittima a compiere un atto che le causi dei danni, personalmente o al suo patrimonio.
Come si prova la circonvenzione d’incapace?
Secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 2014 possono essere considerati indizi sufficienti la natura degli atti compiuti o il pregiudizio derivante.
Perché un comportamento possa costituire un illecito penale, è necessario dimostrare l’autore del reato abbia agito con dolo, ossia con la consapevolezza di trarre vantaggio dallo stato di vulnerabilità della vittima.
Bisogna dimostrare che il colpevole abbia agito con l’intento di ottenere un beneficio per sé o per terzi. Tale beneficio non si limita necessariamente a un vantaggio materiale, come il denaro, ma può anche comprendere aspetti emotivi o morali.
La circonvenzione d’incapace è un reato particolarmente odioso perché colpisce individui che, per ragioni di età, infermità mentale o deficienza psichica, si trovano in uno stato di particolare vulnerabilità. Sfruttare la loro condizione per trarre vantaggio personale o per fini altrui è non solo moralmente riprovevole ma anche giuridicamente condannabile.