Juve favorita senza coppe è quello che sostengono molti addetti ai lavori persino l’ex Giuseppe Marotta la indica come la pretende con più chance per la vittoria finale del campionato. E se lo dice lui c’è solo da fidarsi! 11 anni fa sotto la guida Conte orchestrata dallo stesso Marotta in veste di direttore sportivo la Juve che veniva da due settimi posti e per ciò senza disputare le coppe vinse lo scudetto ai danni di un Milan stellare.

Oggi l’avversario diretto è l’Inter di Simone Inzaghi certamente meno forte di quel Milan tra le cui fila annoverava giocatori del calibro di Ibrahimovic, Seedorf, Robinho, Cassano, Ambrosini, Nesta, Inzaghi ma comunque più forte di questa Juve.

Se entriamo nel discorso prettamente tecnico, a mio avviso ci sono delle differenze tra le due squadre che in molti omettono di accennare: la Juventus ha solo l’allenatore che sa come si vince e in un eventuale lotta a due (vediamo se questa resiste fino alla fine) può diventare un punto di forza a favore della squadra bianconera. L’Inter però ha giocatori più forti nel reparto di centrocampo e in quello d’attacco. Le difese messe a confronto si eguagliano tuttavia complessivamente la squadra di Simone Inzaghi è superiore.

Non tutti saranno d’accordo con la mia disanima perché dalle parti di Milano sponda neroazzurra (intesa come tifosi dell’Inter anche illustri) la Juve non può non cercare di vincere lo scudetto dal momento che ha la rosa più pagata di tutto il campionato.

La mia domanda a costoro è: – “Avere la squadra più pagata al mondo equivale a vincere lo scudetto o forse leggendo i nomi che compongono la rosa della Juventus in passato sono state fatte delle operazioni di mercato sbagliate nelle valutazioni?”

Ad oggi la situazione di classifica vede l’Inter capolista e non poteva essere altrimenti e la Juve sorprendentemente seconda a soli due punti. C’è una variabile che per ora sta mantenendo la Vecchia Signora a galla. Qual’è?

Juve favorita senza coppe

La variabile che prendo in considerazione è rappresentata dal fatto che giocare senza coppe sta aiutando la Juve a rimanere in scia all’Inter. Se la squadra neroazzurra ha praticamente un doppione in ogni ruolo quindi ha una rosa capace di sopportare la pressione psicofisica del giocare ogni tre giorni, la Juve che qualitativamente non è all’altezza dell’Inter mantiene quasi lo stesso passo perché disputa una partita a settimana.

Cosa comporta giocare una partita a settimana? La squadra della Juventus è agevolata sotto il punto di vista della programmazione degli allenamenti ma anche sotto il punto di vista delle defezioni per infortunio.

Giocare di meno anche se questa magari non è una casistica esatta comporta avere meno giocatori in infermeria e quasi sempre la rosa tutta a disposizione.

Se ragioniamo da questo prospettiva allora sì che anch’io mi sento di affermare che la Juventus è favorita per vincere il tricolore.

Il pragmatismo di Allegri

Se da un lato si ragiona mettendo sul piatto della bilancia tutti gli ingredienti utili a centrare l’obiettivo principale non posso non evidenziare come il pragmatismo di Massimiliano da Livorno possa dare un vantaggio ad una squadra attrezzata solo in parte per poter competere.

Criticato dai sostenitori bianconeri che lo ritengono responsabile del non gioco che ha dato ai suoi nonché incapace di allestire una squadra durante il processo di ricostruzione per tornare a vincere, ad oggi il tecnico toscano ha dimostrato ancora una volta le sue qualità semmai ce ne fosse stato ancora bisogno.

Dal momento in cui il ragionamento parte dal pensare che la Juve non è qualitativamente pari alle altre mi vien subito da pensare che il merito della seconda posizione deve essere attribuito per forza di cose a qualcuno. Certamente ai giocatori che vanno in mezzo al campo ma soprattutto al pragmatismo di Massimiliano Allegri il quale ha capito come mettere in campo la propria squadra a seconda delle risorse a disposizione. Sa quello che possono dare i suoi e li porta a interpretare le partite anche in modo non piacevole ma pratico capace di fruttare i punti che occorrono per lottare ai piani alti della classifica.

Giocare 70 minuti in fase difensiva (e non in difesa come sostengono i più maliziosi) e essere assaltati ma mai veramente penetrati da azioni pericolose quindi senza correre mai pericoli è frutto di un esercizio mentale non indifferente a cui soltanto difensori di gande qualità possono far fronte.

Allegri accusato di non voler giocare bene e in attacco è una vera e propria bugia costruita ad hoc dai suoi odiatori, in passato con Milan e Juventus ha addirittura giocato con il 4-2-4. Questa non è la mia verità ma soltanto la constatazione di un dato di fatto.

Oggi la Juve ha Allegri che in quanto a conduzione di una squadra non propriamente all’altezza si sta dimostrando portandola laddove dovrebbero stare altre un numero uno. Chi lo smentisce mente sapendo di mentire.