Cos’è il vortice polare che caratterizzerà i prossimi giorni in Italia? Si tratta di un meccanismo meteorologico fondamentale per l’arrivo della stagione fredda.
Conosciuto col termine tecnico di vortice artico, si tratta di una zona a bassa pressione che si posiziona in maniera quasi stabile sopra il Polo Nord.
Non è un evento strano. Il vortice polare infatti è uno schema meteorologico periodico che avviene quindi tutti gli anni. Solo eventi particolarmente inusuali possono compromettere la sua formazione.
Il vortice non è quindi nient’altro che il flusso zonale medio arrivato alle latitudini estreme. Un analogo meccanismo infatti si crea anche in prossimità del Polo Sud e prende il nome di vortice antartico.
La dicitura vortice polare è di recente istituzione. Fino agli anni Sessanta, il fenomeno climatico era definito semplicemente con il termine fronte polare, vale a dire una zona in cui si scontrano le caratteristiche di pressione e temperatura artica con quelle più miti di medie latitudini.
Cos’è il vortice polare: quali sono le forze atmosferiche in gioco
Il vortice polare è un fenomeno complesso che coinvolge masse di aria fredda. La sua formazione è interconnessa alla forte diversità di temperatura a differenti latitudini.
Ciò fa sì che si inneschi un moto rotatorio nelle masse di aria.
Questo evento meteorologico è costituito di due avvenimenti fondamentali: il vortice stratosferico e quello troposferico.
Il primo si manifesta ad una altitudine compresa tra 20 e 50 chilometri, mentre il secondo avviene a quote inferiori e generalmente nella fascia tra i 7 e 12 chilometri di altezza. La mutua interazione dei due fenomeni genera il vortice polare.
Infatti la notevole differenza tra pressione e temperatura dell’aria al polo e quella all’equatore innescano il moto circolare della massa atmosferica. La rotazione naturale terrestre alimenta poi questo movimento con la formazione di un vero vortice.
Gli effetti in Italia
Finché il vortice si mantiene ad alte latitudini, ovvero oltre il 65° parallelo gli effetti per il nostro territorio sono i regolari avvenimenti della stagione invernale. Ciò perché il vortice è stabile e allo stesso modo contrastato da un campo anticiclonico. Alle latitudini di Europa Centeale e zona mediterranea il fenomeno genera sì temperature fredde ma associate a giornate soleggiate e stabili.
Diverso è invece lo scenario nel momento in cui il vortice artico diviene instabile. In questo caso il fenomeno risulta instabile e arriva ad interessare in prima persona le latitudini tra il 35esimo e il 45esimo parallelo.
L’instabilità è favorita dall’alta pressione sull’oceano Atlantico che facendosi strada verso la zona di bassa pressione artica può destabilizzare il clima e indurre eventi maggiormente rigidi.
Gli esperti assicurano che quest’anno non si cadrà in questa possibilità. In Italia quindi vedremo gli effetti indiretti dovuti alle correnti anticicloniche.
Non devono però trarre inganno le giornate miti e le straordinarie temperature che raggiungeremo in Italia nei prossimi giorni. Specie nelle regioni meridionali, sono attese anche temperature massime vicine ai 22°C, decisamente anomali per la metà di Novembre.
Da Giovedì 16 infatti il clima virerà su temperature invernali. Si potrà facilmente raggiungere gli 0°C e assistere a nevicate sull’arco appenninico.
Indicatore del corretto clima terrestre
Il vortice polare è quindi fondamentale per il mantenimento del regolare ciclo climatico mondiale e diventa un indicatore dei cambiamenti su scala globale. Anomalie al meccanismo che innesca il vortice possono infatti provocare ingenti stravolgimenti climatici.
Quando infatti le condizioni di formazione non sono idonee possono insorgere fenomeni molto più intensi come ondate di freddo superiore alla media, aumento delle precipitazioni o tempeste più potenti.
L’apprensione degli esperti è legata al progressivo riscaldamento globale. Con l’innalzamento delle temperature di oceani e zone polari, la formazione del vortice sarà sempre più instabile e porterà ad effetti più pericolosi e distruttivi.