Il caso di Indi Gregory riapre ferite sempre vive. Riapre un problema di responsabilità, di chi deve decidere cosa e per conto di chi. E come. Un problema che Giuseppe Englaro, per tutti Beppino, il papà di Eluana, la ragazza che nel 2009 lasciò questo mondo dopo 17 anni trascorsi in stato vegetativo in seguito a un gravissimo incidente automobilistico.
Beppino Englaro: “Il caso Indi è un’altra tragedia della responsabilità. Stabiliamo una volta per tutte chi deve decidere”
Questa nuova vicenda è un’altra tragedia della responsabilità che va chiarita a livello universale. Bisogna stabilire a chi spetta l’ultima parola.
Queste le parole all’Ansa di Englaro, che poi spiega:
Sia chiaro, non voglio essere savio né insegnare niente a nessuno, ma il mondo intero dovrebbe chiarire queste cose una volte per tutte e per tutti, e casi come questo non dovrebbero esistere. Ma so che è utopia pura.
Eluana Englaro morì nel 2009 dopo 17 anni trascorsi in stato vegetativo in seguito a un incidente
Il calvario di Beppino e Saturna Englaro, i genitori di Eluana, cominciò ufficialmente il 18 gennaio 1992, quando la ragazza, rincasando da una festa nei pressi di Lecco dove viveva, perse il controllo dell’auto su cui viaggiava finendo prima contro un palo, poi contro un muro. L’ultimo istante prima di cadere in coma, a causa delle gravissime lesioni craniche e vertebrali riportate. L’esistenza di Eluana appesa a un respiratore artificiale, e i medici a spiegare ai coniugi Englaro l’indeterminatezza del decorso.
Nel gennaio del 1999, con la prima richiesta di interruzione di trattamenti vitali per la figlia, Beppino iniziò ufficialmente la sua battaglia legale. Una lunghissima trafila chiusa appunto nel 2009 e che scaturì un ampio dibattito, quanto spesso forse inopportuno, come spesso accade in questo Paese (vedi anche il caso Welby) quando si affrontano certi temi.