Cori, fumogeni ed uno striscione appeso fuori alle finestre che recita: “Visconti Occupato”, lo storico liceo romano si presentava così questa mattina. Intervistati da Tag24.it gli studenti hanno raccontato i motivi di questo gesto non condiviso dalla rappresentante d’istituto Francesca Corelli. Già negli scorsi giorni un’altra scuola superiore romana – l’Albertelli – è stato occupato.

Liceo Visconti occupato: ecco il motivo

A spiegare le motivazioni di un gesto così eclatante è il ‘Collettivo Visconti Unito‘, movimento studentesco interno al Liceo che parla di alcune problematiche inerenti alla scuola e di altre che invece riguardano tutta l’Italia. Nel comunicato gli studenti dicono di assumersi il compito di garantire la sicurezza all’interno della scuola e di preservare l’edificio e i suoi ambienti per l’intera durata dell’occupazione.

Nel corso dell’occupazione, si legge nel comunicato, si propone un vasto programma di corsi, conferenze e didattica alternativa. Nel documento vengono contestate la media ‘pesata’, le riforme scolastiche del passato, il concetto di ‘merito’ e alcune condizioni interne alla scuola:

Pretendiamo inoltre l’immediata abolizione dei PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), che poco più di un anno fa hanno causato la morte di tre nostri coetanei, Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, oltre a educare i giovani ad accettare condizioni di sfruttamento e contribuire all’idea della scuola come azienda incaricata di produrre nuovi lavoratori zelanti.

A questi temi si aggiunge anche lo spostamento delle spese militari sull’istruzione e una dura contestazione alle mancate prese di posizione del governo sull’antifascismo.

Non solo le scuole, anche nelle università ci sono state occupazioni: una prima all’Orientale di Napoli e una seconda a La Sapienza di Roma.

Le parole della rappresentante d’istituto Corelli: “Io sono contraria”

Ai microfoni di Tag24 è intervenuta la rappresentante degli studenti Francesca Corelli che ha detto di essere contraria all’occupazione. I motivi sono giustificati da Corelli ma non il mezzo: “Avremmo potuto lottare per un dialogo maggiore” ha raccontato. Oltre ai diversi motivi giù elencati nel comunicato c’è anche la questione edilizia scolastica, i fondi scolastici e l’alternanza scuola-lavoro: “Credo che l’occupazione sia un mezzo giusto ma c’è stata una mancanza di dialogo“.

“E’ il mio compito trovare una mediazione” ha detto la rappresentante “i docenti ci hanno parlato spesso di quanto avrebbero voluto un dialogo. Penso che ci saranno conseguenze e non penso ci saranno sospensioni, si tratta di una grande quantità all’interno della scuola

Uno studente: “Ho seguito le trattative con la preside, io sono favorevole all’occupazione”

Le ragioni interne sono legate alla media pesata promossa dal ministero dell’Istruzione con l’intento di aumentare il quantitativo di valutazioni e rendere la scuola un votificio a discapito della lezione e del dibattito, cose fondamentale per un’istituzione che ci deve rendere cittadini del futuro” così spiega le motivazioni dell’occupazione uno degli studenti presenti fuori dal Visconti.

“Rischiamo di diventare succubi dei giudizi senza essere pensanti, questo ci porterà ad essere solo esecutori” ha continuato lo studente. Infine il giovane denuncia: “E’ indecente che il comitato genitori parli più di quello studentesco, i genitori devono stare affianco dei figli non sostituirsi”.

La preside Pappalardo: “Avevamo offerto un tavolo di discussione”

Ha parlato a Tag24 anche la preside del liceo Rita Pappalardo appena uscita dal vicino commissariato. La preside ha detto che le motivazioni dell’occupazioni le sembrano generali e dice che all’interno della scuola c’è un vero e proprio patrimonio che vuole tutelare. Stando alle parole del dirigente scolastico gli studenti rimarrebbero all’interno dell’istituto fino a sabato, giorno successivo al corteo del 17 novembre. La preside ha infine raccontato di avere anche offerto un tavolo di discussione agli studenti: “Ma evidentemente la nostra apertura non è bastata“.