La categoria delle criptovalute dedicate al complesso tema della scalabilità continua ad arricchirsi di nuove soluzioni che si propongono di dare risposte performanti in tal senso. Tra quelle che si sono affacciate al proscenio c’è anche Mantle, un progetto che è stato salutato con entusiasmo da molti addetti ai lavori, in quanto porterebbe lo scaling su un piano completamente nuovo. Andiamo a vedere perché.
Mantle: cos’è e cosa si propone
Mantle è una piattaforma layer 2 che si propone di dare risposte in termini di scalabilità, compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM). Per riuscire nel suo intento fa leva sugli optimistic rollup, lo stesso meccanismo usato da Optimism e Arbitrum.
In pratica, il sistema riesce a raggruppare ed eseguire le transazioni off-chain. Una volta che questa operazione sia stata effettuata, il blocco viene inviato al livello 1 per ultimare il processo, alleggerendolo di una parte del lavoro. Il risultato che ne consegue si traduce in una forte accelerazione della convalida e in un notevole aumento delle transazioni per secondo (TPS).
Nel recente mese di maggio Mantle ha dato vita ad una fusione con BitDAO, operazione cui ha fatto seguito la creazione di un ecosistema unificato, servito dal token MNT. L’organizzazione autonoma decentralizzata è nata nel 2021 ed è nota in particolare per una tesoreria estremamente fornita.
Nel mese di luglio Mantle Network ha quindi proceduto alla presentazione della sua alpha mainnet, durante l’EthCC tenutosi a Parigi. Un debutto che è stato preceduto da una fase di monitoraggio che è durata circa sei mesi, nel corso dei quali sono state processate più di 14 milioni di transazioni.
Mantle: come funziona
A condurre su un piano prestazionale più elevato Mantle Network è in particolare il suo design modulare, il quale va a combinare gli optimistic rollup con una gestione separata delle funzioni chiave della blockchain, che non hanno luogo su uno stesso livello, ma su vari layer.
Per quanto concerne l’esecuzione delle transazioni, viene ospitata sul “Mantle’s EVM-compatible execution settlement layer”. In pratica, il sequencer di Mantle provvede alla generazione dei blocchi sul livello 2 per poi inviarli completi di state root alla catena sovrastante. La rete Ethereum, che è quella di livello 1, va a sua volta ad occuparsi delle funzioni di consenso e regolamento.
Nello svolgimento dei suoi processi, Mantle viene supportata dalla della tecnologia Eigen Data Availability (EigenDA), che è delegata alla memorizzazione dei dati di callback solitamente trasmessi al livello sovrastante nei rollup convenzionali.
Ricorrendo a questo design modulare, Mantle Network riesce non solo a conseguire grandi livelli di efficienza, ma anche estrema convenienza in termini di costi. Il tutto grazie alla riduzione del carico complessivo gravante sui nodi procurata dagli optimistic rollup.
Nel sistema così congegnato, a fare da propellente alle operazioni è MNT, un token ERC-20. Non solo viene utilizzato per i pagamenti del gas, ma anche per i processi di governo della rete.
Le prospettive per il 2024
Mantle è un progetto estremamente ambizioso. Presenta notevoli vantaggi, a partire dalla scalabilità e dalla convenienza delle transazioni. Derivanti proprio dal design modulare e dalla presenza di tecnologie costruite per favorire questi aspetti, a partire dagli optimistic rollout e da Eigen Layer.
Vantaggi che, però, devono essere messi a confronto con alcune limitazioni di non poco conto. La prima delle quali è collegata proprio al recente lancio. In pratica il progetto sta muovendo i suoi primi passi e potrebbe passare tempo prima che riesca ad esprimere il suo effettivo potenziale.
Al tempo stesso proprio il fatto che non sia ancora notissimo, ma sia già riuscito a cogliere il 43° posto nella classifica di settore, fa capire come intorno a Mantle si respiri un clima di ottimismo. Un ottimismo il quale potrebbe tradursi in frutti copiosi sul mercato nel corso dei prossimi mesi. Soprattutto se fosse confermata la tendenza alla schiarita per l’universo crypto in atto ormai da settimane.