Un nome che negli ultimi mesi è rimbalzato più volte per sostituire diversi allenatori in bilico è quello di Igor Tudor. Voci discordanti lo hanno avvicinato prima alla Juventus al posto di Massimiliano Allegri in estate poi ad un ritorno sulla panchina dell’Udinese per prendere il posto di Andrea Sottil.
Il tecnico che ha già allenato in Italia sedendo sulle panchina di Udinese e Verona e ottenendo anche delle salvezza tranquille è già stato accostato al Napoli alcune settimane fa per il dopo Garcia.
A quanto pare però l’idea nella testa di De Laurentiis di prendere in seria considerazione la sua figura per sostituire il francese che ha le ore contate non è tramontata e da un momento all’altro l’annuncio dell’ingaggio di Igor Tudor potrebbe concretizzarsi.
L’esigenza di un avvicendamento in panchina è apparsa la più probabile dopo la sconfitta del Napoli in casa contro l’Empoli che ha destato clamore tra i suoi tifosi, è rimasta indigesta alla dirigenza ma soprattutto ha scatenato la rabbia del patron che non intende più aspettare perché là davanti le rivali corrono.
Chi è Igor Tudor
Chi è Igor Tudor? Classe 1978 è nato a Spalato nella vicina Croazia, è un ex giocatore che inizialmente ha ricoperto il ruolo di difensore e di centrocampista. Attualmente è un allenatore ed alla sua giovane età ha già avuto esperienza importanti su panchine di squadre italiane e straniere. Il suo nome è principalmente legato alla Juventus.
Carriera
Igor Tudor inizia la sua carriera calcistica nell’Hajduk Spalato. Dopo la lunga trafila la squadra della sua città lo manda a fare le cosiddette ossa al Trogir in terza seria. Corre la stagione sportiva 1995/1996.
Un biennio dopo ritorna all’Hajduk e nell’estate successiva lo ingaggia la Juventus di Marcello Lippi. Per sei anni vestirà il bianconero e coronerà il sogno di alzare anche dei trofei e disputare la finale di Champions League.
Se nei primi mesi e nell’arco temporale di un anno e mezzo riesce a guadagnarsi la titolarità con il tecnico toscano, si impone anche quando alla corte della Vecchia Signore arriva Carlo Ancelotti che decide di fare affidamento molto su di lui.
Nel 2005 invece dopo l’arrivo di Fabio Capello causa infortunio e concorrenza molto alta (nel frattempo giungono a Torino giocatori del calibro di Cannavaro e Thuram) viene mandato in prestito al Siena.
Con la casacca della squadra toscana in un anno e mezzo raggiunge due salvezze nel massimo campionato e fa ritorno alla Juve.
Con la Juve le cose non vanno più bene perché viene di nuovo tormentato dagli infortuni e a causa di questi decide di ridursi lo stipendio fine a scadenza naturale del contratto.
L’anno 2007 è l’anno in cui torna nella sua Hajduk Spalato per giocare la sua ultima stagione dal momento in cui il suo stato fisico precario lo induce a smettere definitivamente col calcio giocato.
In nazionale invece dopo aver militato con tutte le Under entra a far parte della selezione maggiore che giunge al terzo posto a Francia 98. Ha partecipato al mondiale di Sud Corea e all’europeo disputato in Portogallo nel 2004.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo inizia ad allenare. Le sue prime esperienze sono da vice: parte dall’Hajduk di Spalato per arrivare alla nazionale.
La sua prima panchina (biennio 2013-2015) da primo è quella della squadra della sua città natale. Successivamente si siede su quella del Paok e nella stagione 2016/2017 su quella del Karabukspor. La sua esperienza turca termina guidando il Galatasary.
Nel 2018 la famiglia Pozzo ha l’illuminazione di ingaggiarlo e farà bene perché Tudor sarà in grado di proporre con la compagine friulana un calcio propositivo capace di metter in difficoltà le grandi.
Un anno mezzo dopo torna di nuovo all’Hajduk di Spalato e nell’anno dell’avvento di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus viene chiamato a fare il vice.
Smesso i panni del collaboratore e licenziato Pirlo se ne va pure lui, il destino questa volta lo manda a Verona dove proporrà un calcio spettacolare e una salvezza più che tranquilla.
Le sue doti da tecnico ormai sono note anche a livello internazionale tanto che l’Olimpique Marsiglia se lo accaparra e in Ligue 1 ben figura arrivando a conquistare il terzo posto che significa accesso alla Champions. A fine stagione a sorpresa annuncia il suo addio al club marsigliese.
Oggi non è impegnato ed è per questo che sta diventato col passare delle ore il papabile sostituto di Rudi Garcia al Napoli
Modulo e tattiche
Igor Tudor ha adottato diversi moduli di gioco da quando ha iniziato ad allenare. A Udine per esempio ha schierato gli undici titolari quasi sempre col 3-5-2, quasi un marchio di fabbrica della compagine friulana abituata a sistemarsi in campo così con la maggior parte degli allenatori.
I tecnico croato però è col Verona che cambia e decide di lavorare da allora in poi sul 3-4-2-1. Predilige avere i due esterni che ricoprono la fascia in tutte e due la fasi, e due trequartisti che operano dietro l’unica punta liberamente su tutto il fronte d’attacco.
Igor Tudor che da calciatore è stato sia difensore che centrocampista preferisce improntare il recupero palla e quindi la fase di non possesso sul pressing molto alto fatto finanche in area di rigore per impedire la costruzione dal basso della squadra avversaria.