Negli ultimi mesi gli italiani stanno spostando l’attenzione e la preferenza sui mutui a tasso fisso, ma bisogna prestare attenzione ai costi extra nascosti.
Con l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE sempre più italiani preferiscono sottoscrivere un contratto di mutuo a tasso fisso, le cui rate rimangono di importo invariato per tutto il piano di ammortamento. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ai costi extra che si celano dietro la sottoscrizione di un contratto di mutuo a tasso fisso.
Scopriamo in questa guida quali sono i costi extra nascosti che devono essere conosciuti e sostenuti dal soggetto mutuatario.
Mutuo a tasso fisso: quali sono i costi extra nascosti?
Trattandosi di un finanziamento fruttifero e non di un prestito infruttifero, il mutuo acceso presso una banca o una società finanziaria è sempre oneroso. Oltre alla restituzione del capitale prestato per acquistare un immobile, il soggetto mutuatario deve sostenere altri costi.
Tra le varie voci di costo che devono essere sostenute dal mutuatario ci sono gli interessi, che rappresentano il guadagno per la banca o altro soggetto mutuante. Gli interessi maturati non sono altro che i frutti del finanziamento erogato dall’intermediario creditizio al cliente. Con la sottoscrizione di un contratto di mutuo a tasso fisso, l’ammontare degli interessi è stabilito in anticipo e rimane inalterato per tutto il piano di ammortamento.
Tra le altre voci di costo che vengono applicate ad un contratto di mutuo a tasso fisso ci sono alcuni oneri occulti. Quali sono? Il mutuatario che accende un mutuo a tasso fisso deve sostenere anche altri oneri, tra cui:
- le spese di istruttoria, che coprono gli oneri associati all’approvazione del mutuo,
- le spese di perizia, che viene richiesta per determinare il valore del bene immobiliare oggetto di mutuo ipotecario,
- le spese di incasso della rata del mutuo, alcuni intermediari bancari si riservano la facoltà di applicare piccole spese mensili per incassare la rata del mutuo,
- le spese di assicurazione, ovvero i costi sostenuti per pagare il premio della polizza contro incendio e scoppio e della polizza Credit Protection Insurance,
- l’imposta sostitutiva che viene applicata sull’ammontare finanziato,
- le spese di comunicazione dei documenti relativi al mutuo che possono variare, a seconda se si opta per la comunicazione cartacea o digitale.
Tutte queste voci di costo, compresi gli interessi, vengono sintetizzati nel TAEG, ovvero nel Tasso Annuo Effettivo Globale, che rappresenta il costo complessivo del mutuo. Il TAEG offre un’indicazione più precisa e dettagliata in merito ai costi che devono essere sostenuti dal soggetto mutuatario. Il TAN, rispetto al Tasso Annuo Effettivo Globale, dà un’informazione solo sulla quota di interessi che deve essere restituita dal soggetto mutuatario.
Mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile: quali sono le differenze?
Sia il mutuo a tasso fisso sia il mutuo a tasso variabile comportano il sostenimento di determinati costi, che devono essere attentamente valutati prima di assumere una determinata decisione.
Il contratto di mutuo a tasso fisso prevede l’applicazione di un tasso di interesse che rimane costante per tutta la durata del finanziamento. Le rate di rimborso rimangono invariate per tutto il piano di ammortamento. Con il contratto di mutuo a tasso variabile il tasso di interesse cambia periodicamente in base alle condizioni di mercato.