L’ultima apparizione in tv di Beppe Grillo è stata quasi dieci anni fa ma ieri il comico e fondatore del M5s è tornato sul piccolo schermo ed ha scelto “Che Tempo che Fa” per farlo. Nel corso della trasmissione di Fabio Fazio, su 9, sono stati toccati tantissimi argomenti e c’è stato un attacco da parte del comico alla leghista Giulia Bongiorno, presidente della commissione giustizia del Senato, avvocato difensore della ragazza presunta vittima di violenza di gruppo alla quale avrebbe partecipato il figlio di Grillo, Ciro, secondo l’accusa.

Grillo ospite da Fazio a ‘Che Tempo Che Fa’

L’ultima intervista che Grillo ha fatto è stata con Bruno Vespa ma ieri il comico genovese è tornato in tv dopo una pausa lunga quasi 10 anni e lo fa scegliendo ‘Che Tempo Che Fa‘ di Fazio. Non si risparmia Grillo sull’attuale governo e dice che un ritorno alla politica ormai è impossibile. Il comico si dice troppo vecchio per gestire un movimento politico e ricorda il grande contributo di Gianroberto Casaleggio:

“Tutti quelli che ho mandato affanc* sono al governo. Cosa devo fare? Sono veramente il peggiore? Io sono un anziano, la mia mente va a compartimenti stagni. Sono venuto per capire cosa devo fare se devo continuare o no. parlo con voi a casa e qua. Io ho questa confusione mentale, sono dissociato, faccio dei danni. Io non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, non sono in grado. Casaleggio era un organizzatore, era un manager, aveva del metodo…”

Il comico parla anche di sé dicendo di aver peggiorato l’Italia e di essere ormai avanti con l’età:

“Ho peggiorato il Paese, ora sono confuso e anziano”

Il commento su Conte e Di Maio

Spazio anche a un commento su due figure che sono arrivate ai vertici della politica italiana grazie al Movimento 5 Stelle: la prima è Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri e Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, il secondo è Giuseppe Conte, leader dei pentastellati. Secondo Grillo proprio l’ex ministro era uno dei politici più preparati che c’erano:

“Di Maio era il politico più preparato che c’era, ma non ci aspettavamo che si sarebbe fatto prendere dal potere di organizzare e mettere le persone, Conte parlava e si capiva poco, quindi era perfetto per la politica, poi è migliorato ora ci mette più cuore”

Sempre su di Maio, Grillo racconta di quanto fu decisivo nella scelta di Conte come presidente del Consiglio nel 2018:

“Siamo stati io e lui a scegliere Conte. Andava male perché con il Piano dei Venti Punti ci hanno pugnalato. Non guardavo a Sinistra o a Destra, perché un’idea non è né di Sinistra né di Destra se è una buona idea”

Parlando poi dell’attuale presidente del M5s, Grillo ha raccontato che la sua scelta ha portato ad un cambio importante della dialettica. Il fondatore dei pentastellati racconta anche del primo incontro con Conte e di quanto già da allora gli fosse parso perfetto per la politica:

“Quando abbiamo scelto Conte non potevo andare avanti con i vaffanculo, dovevamo scegliere qualcuno della società civile. Lui non era iscritto al Movimento. L’ho conosciuto un giorno, un bell’uomo, mi piace, laureato con un curriculum della Madonna, parlava inglese. Inoltre, parlava e si capiva poco, quindi era perfetto per la politica. Poi è migliorato. Lui è una persona che piace, educata. Io invece sudo e mi sto trasformando anche fisicamente: non posso portare avanti una roba così. Poi c’è stato un bel litigio all’inizio, perché lui arrivava dall’accademia e dall’università, uno scrittore e un avvocato. Tutte cose che io non ero”

L’attacco a Bongiorno

Non manca però una stoccata. Il fondatore dei pentastellati se la prende con Giulia Bongiorno, presidente della seconda commissione Giustizia e senatrice leghista. Grillo conosce bene l’esponente del Carroccio in quanto avvocato difensore dell’accusa di stupro di Ciro Grillo:

“Fa dei comizietti davanti ai tribunali dove si fa una causa magari a porte chiuse, delicata. È inopportuna… si mischia tutto. Mischiando tutto vediamo quello che succede… voi non ne sapete più di prima, sentiti tutti dibattiti meravigliosi, poi tornate a casa e siete esattamente come prima”.

L’analfabetismo funzionale

Grillo si è espresso anche in merito all’analfabetismo funzionale dicendo che il 75% degli italiani capisce “barlumi di discorsi“. Il comico ha rimarcato poi che in Italia ci sono 4500 case editrici, vengono stampati 130 mila libri all’anno e il 50% degli italiani non legge un libro o non va a teatro:

“Abbiamo un ritorno di ignoranza che è pazzesco. Ma non dei giovani, ma di quelli della mia età. È pazzesco. La scuola dell’obbligo dovrebbe durare fino ai 50 anni”

Reddito, AI, giovani e il commento sul governo

Duro il commento sul governo di Giorgia Meloni definito come ‘una decalcomania‘:

“Più gli sputi sopra (al governo) e lo inumidisci, più si appiccica. Devi stare fermo: quando si asciuga, si stacca da solo”.

Tanta la preoccupazione verso i giovani, Grillo racconta di essere andato in un’università e di aver visto persone disinteressate alla politica e lontane da tutto. Spazio anche al reddito di cittadinanza per il quale Grillo continua a battersi, il tema s’incrocia – come già avvenuto in altre occasioni – con quello dell’intelligenza artificiale:

“L’intelligenza artificiale toglierà 100/120 milioni di posti di lavoro, che poi si ripristineranno ma nessuno sa dire con certezza quanto tempo passerà. Se 5 o 10 anni. E in questi 5 o 10 anni cosa facciamo? Il tessuto sociale si sta già scollando”

Un mese fa il reddito e il salario universale sono stati temi affrontati nel corso di un simpatico siparietto con la stampa lo scorso 21 settembre.