L’accordo tra Italia e Albania sui migranti continua a far discutere. La scelta di Edi Rama di firmare un protocollo d’intesa con il premier italiano Giorgia Meloni, che dà la possibilità al nostro Paese di poter sfruttare alcuni territori albanesi per gestire il flusso di migranti a partire dal 2024 (Shengjin e Gjader), non è stata accolta di buon grado dall’opposizione e da alcuni cittadini.

Tante le accuse mosse da parte dell’opposizione albanese, con il Partito Democratico d’Albania (gruppo di centro destra a differenza del PD italiano) che vuole chiarimenti in merito. A tal proposito è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24 il presidente del Partito Democratico albanese Lulzim Basha, che ha voluto spiegare il suo punto di vista in merito a questa stretta di mano tra Rama e Meloni.

Accordo sui migranti, il leader dell’opposizione albanese Basha (PD): “Rama pensa solo a se stesso”

Il presidente del Partito Democratico d’Albania Lulzim Basha non ha accettato di buon grado l’accordo tra Italia e Albania sulla questione migranti. Il leader dell’opposizione non ha dubbi, questa scelta porterà a “gravi conseguenze in previsione futura“.

D: Cosa pensa dell’accordo Italia-Albania sui migranti?

R: Le criticità e le conseguenze negative di un’eventuale entrata in vigore di tale accordo sono diverse. In primo luogo, deve essere fatta trasparenza sull’accordo, e in merito a questo abbiamo chiesto un’interrogazione parlamentare con il primo ministro. In secondo luogo, a nostro avviso e dalle informazioni in nostro possesso, l’accordo viola la nostra Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Quindi la legalità di tale atto deve essere verificata dagli organi competenti.

D: Può danneggiare il vostro turismo che negli ultimi anni sta avendo una grossa spinta?

R: L’Albania è un piccolo Paese e naturalmente un tale flusso di migranti può generare problemi, così come è avvenuto in diversi paesi, compresi quelli a noi confinanti. Sicuramente il turismo può avere conseguenze, ma quello che più preoccupa è la sicurezza. La criminalità organizzata e la corruzione sono fenomeni molto diffusi in Albania, rendendo imprevedibile la gestione di tale operazione. Le conseguenze si potrebbero estendere a macchia d’olio in tutta la regione dei Balcani, la quale soffre già una stabilità molto precaria.

D: Cosa ha spinto secondo lei Edi Rama a siglare questo accordo?

R: Una cosa è certa, non è mosso dall’interesse per l’Italia. È tutta propaganda, incentrata sulla sua immagine personale e i suoi interessi. L’Albania si sta addentrando in un processo simile a quello avvenuto nel vostro paese tre decenni fa con “Mani Pulite”. La riforma giudiziaria che abbiamo approvato nel 2016, fortemente appoggiata dagli Stati Uniti e dall’UE, e votata all’unanimità dal parlamento albanese, sta dando i primi frutti, esponendo la corruzione del governo Rama. A nostro avviso, al fine di allontanarsi dai problemi interni, il Primo Ministro sta cercando un protagonismo forzato in ambito internazionale.

D: Qual è stata la reazione dei cittadini albanesi?

R: Quando i cittadini di un paese apprendono decisioni di tale portata politica, economica e sociale dai media esteri, colui che ha preso unilateralmente questa decisione dimostra di non pensare sicuramente al paese o ai propri concittadini, ma solo al suo tornaconto politico. Voi sicuramente saprete che gli albanesi stano lasciando il Paese a grandi ondate, mettendo l’Albania fra le prime regioni al mondo, in rapporto alla popolazione, per il numero dei richiedenti asilo. Un Primo Ministro responsabile lavorerebbe innanzitutto per creare migliori condizioni di vita per i suoi cittadini, in modo che non fuggano all’estero, poi si prenderebbe cura dei problemi degli altri Paesi.

Accordo sui migranti, per Basha “non c’è trasparenza”

Il presidente Basha ha poi continuato sulla questione migranti rincarando la dose, definendo “non trasparente” l’accordo intrapreso tre Edi Rama e Giorgia Meloni.

D: Voi non sapevate di questo accordo?

R: No, nessuno è stato informato. Tutto il processo è stato portato avanti con la più totale mancanza di trasparenza, trattando i cittadini albanesi come spettatori.  

R: Il dover pensare ai migranti che arriveranno dall’Italia rischia di bloccare lo sviluppo economico?

D: L’Albania è un Paese con problemi economici e sociali, esposto al traffico di esseri umani e stupefacenti, con una corruzione diffusa a tutti i livelli, come sottolineato anche dall’ultimo report della Commissione Europea. È vitale per la regione concentrarsi al superamento di queste sfide, che purtroppo lo hanno reso invivibile per gran parte dei nostri concittadini. Vi invito a guardare i dati dell’Eurostat in merito alle richieste d’asilo dei cittadini albanesi verso i paesi dell’UE. Da lì si può capire che, un Paese dal quale migliaia di persone scappano per via del malgoverno e della corruzione, non vanta un florido sviluppo economico, e che non può essere una destinazione sicura per migliaia di migranti che vengono da altre parti del mondo.

D: Il vostro timore riguarda la sicurezza dei cittadini?

R: Ciò che può essere considerato come una soluzione può in realtà trasformarsi in un problema più grande. Queste persone saranno tenute circondate dal filo spinato? Saranno isolate? Non penso che possa essere qualcosa che rispetti i diritti umani. Se saranno lasciati in libertà, chi garantirà che non finiranno alla mercé dei gruppi criminali o dei trafficanti d’esseri umani? Il problema è serio e, naturalmente, comprendiamo le difficoltà dell’Italia e siamo dispiaciuti, ma questo dovrebbe essere risolto come parte di un problema di tutti i Paesi membri dell’UE, senza rischiare che soluzioni forzate, come questo accordo, si trasformino in un problema più grande per la stessa UE.

Questione migranti, Basha all’attacco

Sul tema migranti Lulzim Basha non si ferma, annunciando battaglia contro la decisione del Presidente del Consiglio albanese Edi Rama.

D: Cosa farete voi del PD dopo questa decisione?

R: Quando sarà esaurita l’interrogazione parlamentare urgente con il Primo Ministro, e ci sarà trasparenza sulla questione, chiederemo alla Corte Costituzionale albanese di esprimersi sulla legittimità di questo accordo.

D: Shengjin e Gjader sono stati scelti come punti di accoglienza, sono adatti a ospitare i centri d’accoglienza?

R: No, non lo sono affatto. È evidente che trattandosi di un’area turistica le ripercussioni sarebbero molto dannose. Per non aggiungere che le comunità locali, i gruppi d’interesse, gli abitanti non sono stati consultati. Una mancanza di trasparenza e un’indifferenza totale verso il loro volere. Shengjin è un importante destinazione turistica, con un grande potenziale economico per il Paese. Dovreste visitarlo. È una zona piccola, molto bella, che d’estate si riempie di turisti. Ora immaginate quest’area trasformata in posto nel quale ospitare migranti, con rigide misure di sicurezza, e con turisti provenienti da tutto il mondo…

D: Il Pd italiano chiederà al congresso del Pse di espellere i socialisti albanesi. Che ne pensa?

R: Non voglio entrare in merito a decisioni che riguardano altri raggruppamenti politici. Questa non è una vicenda che riguarda i colori politici. È un tema importante che richiede decisioni strategiche di lungo periodo, le quali devono provenire dai Paesi leader dell’Europa, per fare fronte a una crisi migratoria che non è solo dell’Italia e che, di conseguenza, non può essere gestita solo da essa.  Questo campanello d’allarme deve servire per attivare un dialogo serio sul tema dal punto di vista internazionale, senza che sia necessario trovare soluzioni improbabili che finiscono per creare maggiori problemi di quelli che mirano a risolvere.

D: Che punti avete in comune con il Centro destra italiano che governa?

Il Partito Democratico dell’Albania fa parte del Partito Popolare Europeo; quindi, ci uniscono i valori che fanno capo a questa grande famiglia politica europea.  Inoltre, dalla mia esperienza pregressa di Ministro degli Affari Esteri dell’Albania, posso dire con piena convinzione che i nostri due Paesi sono legati da una speciale relazione storica e strategica, la quale non è mai dipesa dall’appartenenza politica, ma da una fratellanza fra gli stessi popoli. Voi certamente sapete che molti italiani studiano, lavorano e vivono in Albania, sentendosi come a casa. Per questo, la nostra posizione non ha niente a che fare con l’Italia, ne mettiamo in discussione i nostri rapporti con lo Stato, il governo o il popolo italiano. Ma ovviamente questa è una questione che può danneggiare i nostri interessi nazionali e trasformarsi in una preoccupazione per l’Albania, l’intera regione e l’UE. Le soluzioni non ben considerate possono trasformarsi in problemi ingestibili, e noi vogliamo evitare che ciò accada, e per questo chiediamo una revisione della questione all’Italia, ma anche all’Unione Europea che deve essere più solidale nella gestione della questione dei migranti.