Le forze russe hanno incrementato gli attacchi aerei nel sud dell’Ucraina, servendosi anche di bombe aree guidate. Il generale Oleksandr Tarnavskyi, comandante del Gruppo Tavria schierato sul fronte meridionale, rende noto che solo nelle ultime 24 ore l’esercito ha registrato 30 attacchi aerei russi, 712 bombardamenti di artiglieria e 48 combattimenti tra le truppe ucraine e russe nell’area. Nel mentre, l’artiglieria ucraina ha bombardato le posizioni russe oltre 1.000 volte. Mosca avrebbe intensificato gli sforzi anche a Est, nel settore di Bakhmut, al fine di tentare di riconquistare le posizioni perdute. Il comandante delle forze di terra dell’esercito di Kiev, Oleksandr Syrskyi, ha scritto su Telegram che “i russi sono diventati più attivi, cercano di riconquistare le posizioni precedentemente perse“.
Mosca aumenta gli attacchi aerei, Peskov: “Usa e Kiev capiscano che Russia non può essere sconfitta”
Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista televisiva si è rivolto direttamente a Ucraina e Stati Uniti, dichiarando che “è ora che tutti a Kiev e a Washington si rendano conto che è impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia“. Secondo il portavoce del Cremlino, il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj sta promettendo “disperatamente” una nuova offensiva delle forze armate di Kiev, perché “nell’Occidente cresce l’irritazione, cresce la stanchezza. C’è una crescente riluttanza a continuare a dare soldi all’Ucraina, fornendo armi e munizioni, soprattutto quando devono essere fornite in abbondanza a Israele”.
Intanto dal Cremlino continuano ad arrivare attacchi e mancati riconoscimenti della sovranità ucraina, della storia e della cultura del Paese. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sostiene che “l’Ucraina non è un Paese, ma territori assemblati artificialmente” e che è “necessario riconoscere che Odessa, Mykolaiv, Kiev e praticamente tutto il resto non sono Ucraina“. Il passo necessario, secondo Medvedev, dovrebbe essere ammettere che “Zelensky […] non è il presidente, ma un usurpatore” e che “l’ucraino non è una lingua, ma un surzhik (un dialetto, NdR)”. Le parole di Medvedev sono arrivate in sostegno alla proposta avanzata ieri dall’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, di far entrare l’Ucraina nell’alleanza militare atlantica, ma senza i territori occupati dalla Russia.
Podolyak: “
Un’altra risposta, questa volta risentita e sarcastica, alla proposta di Rasmussen è arrivata da Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky:
Adoro (con sarcasmo) le occasionali proposte bizzarre per ‘risolvere il conflitto in Ucraina’. Dimostrano ancora che le cause, gli effetti e le conseguenze non sono evidenti a tutti. Per esempio, a volte si sente il meraviglioso suggerimento che l’Ucraina potrebbe facilmente aderire alla Nato in modo frammentario, con territori che non sono sotto occupazione. Oh, queste ‘soluzioni semplici’ che finiscono sempre per costare molto.
Il rischio, secondo Podolyak, è che la proposta dell’ex segretario generale della Nato possa portare a un’ulteriore escalation da parte della Russia, incoraggiata a mantenere una posizione di guerra aggressiva. Inoltre, accenna il consigliere del presidente, non è detto la Russia accetti l’offerta e si fermi. L’unica soluzione al problema della sicurezza europea, per Podolyak sembra essere “un ‘aiuto militare/tecnologico’ su larga scala all’Ucraina”.