Bonus e superbonus edilizi in scadenza o con percentuale a scendere a partire dal 1° gennaio 2024: ecco cosa cambia nel nuovo anno per effetto di quanto già previsto dalla normativa esistente (soprattutto nel caso del superbonus), ma anche di alcune novità incluse nella bozza di legge di Bilancio del prossimo anno, ad oggi in discussione al Senato.
Si possono individuare le novità riguardanti i superbonus (in particolare, sulle villette e condomini), l’acquisto delle abitazioni in classe A e B, l’aumento della percentuale della ritenuta, la diminuzione del bonus mobili e le variazioni sui mutui dei giovani, ma anche l’aumento della cedolare secca al 26%, percentuale che riguarderà anche la tassazione della plusvalenza sul superbonus.
Bonus e superbonus edilizi, ecco cosa cambia dal 1° gennaio 2024
Il disegno di legge di Bilancio 2024, in discussione al Senato, non modifica le percentuali dei bonus edilizi e del superbonus già in previsione al ribasso per il prossimo anno. Iniziando dal superbonus, la percentuale di agevolazione fiscale scenderà, dal 1° gennaio 2024, dal 90% del 2023, al 70%.
Ad oggi, è in discussione la possibile proroga del 110% fino al 30 giugno 2024: l’eventuale allungamento dei termini riguarderebbe i soli lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazioni dei condomini, mentre le villette e le unità funzionalmente indipendenti termineranno le agevolazioni il 31 dicembre 2023, senza ulteriori proroghe.
Sul superbonus, il decreto “Anticipi” introduce la tassazione della plusvalenza in caso di vendita di un immobile ristrutturato o reso efficiente dal punto di vista energetico grazie al superbonus 110%. L’eventuale vendita dell’edificio effettuata entro i primi dieci anni dalla conclusione dei lavori genera una plusvalenza (maggior prezzo di vendita rispetto all’immobile senza interventi di ristrutturazione), che deve essere tassata. Fanno eccezione alla tassazione le prime case.
Ancora su bonus edilizi aumenta la percentuale di ritenuta d’imposta sui bonifici parlanti a pagamento dei lavori effettuati sugli immobili. Si tratta della ritenuta che le banche e gli altri intermediari applicano sui bonifici, con percentuale che salirà dall’attuale 8% all’11% dal 1° gennaio 2024. I clienti non avranno particolari adempimenti, mentre le imprese fornitrici si vedranno ridurre la liquidità dovendo anticipare somme più elevate.
Bonus superbonus, cosa cambia nella detrazione dei mobili ed elettrodomestici
Tra i bonus edilizi che scenderanno di percentuale nel prossimo anno figura l’agevolazione sui mobili e i grandi elettrodomestici. Il 50% di detrazione fiscale sarà applicato su un massimale di spesa di 5.000 euro anziché sugli attuali 8.000 euro. L’importo massimo da detrarre, dunque, scende da 4.000 a 2.500 euro (50%). L’applicazione del bonus rimane ancorata ai lavori agevolati di ristrutturazione dell’abitazione.
Acquisto prima casa giovani under 36 o edifici in classe A e B
Sui mutui per la prima casa dei giovani rimangono la garanzie di copertura fino all’80%, come nel 2023. Ma i giovani under 36 che acquistino una casa nel prossimo anno alle condizioni agevolate, non avranno più lo sconto del 100% su imposte di registro e ipocatastali, mentre scompare la tax credit sull’eventuale Iva. Rimane il requisito dell’età e dell’Isee entro i 40mila euro per richiedere il bonus.
Scompare anche l’agevolazione per chi compri un’abitazione in classe energetica A o B direttamente dal costruttore oppure da un organismo collettivo di investimento del risparmio. A meno di proroghe dell’ultima ora, sono agevolabili pertanto solo i rogiti fino al 31 dicembre 2023. Con questo bonus, si può detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva versata al momento dell’acquisto nel termine di dieci anni.
Aumento percentuale cedolare secca, quali novità dal 1° gennaio 2024?
Infine, la legge di Bilancio 2024 aumenta la cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%. L’incremento di tassazione dovrebbe riguardare (sul punto è in corso un’ampia discussione tra le forze politiche) anche la prima casa quando gli appartamenti dati in locazione sono più di uno. L’aumento di imposta, quindi, va a colpire anche la prima casa. L’aumento dell’imposta si applica solo a partire dal prossimo 1° gennaio.