Cos’è l’Echidna dal becco lungo? Non si vedeva un esemplare di questo particolare mammifero da circa 60 anni e per questo motivo era ormai certa la sparizione della specie.

Pochi giorni fa invece uno di questi animali è stato incredibilmente immortalato dalle telecamere di registrazione di un gruppo di biologi impegnati per una ricerca sul campo della fauna locale.

Una delle poche testimonianze di questa specie era finora l’esemplare imbalsamato appartenente alla Collezione Tring e conservato presso il British Museum of Natural History.

Tuttavia anche questo reperto è avvolto da un velo di incertezza. Il ritrovamento dell’animale venne catalogato come appartenente alle foreste del Kimberly in Australia ma si ritiene che in quella zona la specie sia estinta da millenni.

Alcuni studi successivi hanno invece paragonato l’animale con gli ultimi avvistamenti di esemplari in vita nell’area della Nuova Guinea e desunto che anche l’echidna imbalsamata potesse essere nativa di quell’area.

Cos’è l’echidna dal becco lungo: il più grande mammifero portatore di uova

L’echidna dal becco lungo è un mammifero di piccole dimensioni. Può raggiungere uno sviluppo in lunghezza di circa un metro e un peso approssimativo di 15 chilogrammi.

La peculiarità di questa specie è il muso lungo, affusolato ed incurvato verso il basso, come appunto il nome suggerisce.

Si tratta di un animale simile per certi versi più ad un ornitorinco piuttosto che ad un istrice. Sebbene infatti il dorso del suo corpo sia ricoperto da aculei, questi non sono fitti come nei ricci.

Gli aghi di difesa infatti sono grossolani a volte indistinguibili dalla pelliccia. Come l’ornitorinco, l’echidna dal becco lungo è un mammifero che depone uova.

Ha zampe corte ma robuste che terminano con tre artigli. Fatta eccezione per lo sviluppo prominente del muso, proprio il numero di unghie alle estremità conferisce una prima importante differenza con il suo più vicino parente, il più conosciuto echidna dal becco corto.

Un’altra sostanziale diversità è sulla grandezza della specie, con gli esemplari dal becco lungo molto più grandi rispetto a quelli dal becco corto. È infatti ritenuto il più grande mammifero portatore di uova.

Infine l’echidna a becco lungo non ha denti e si nutre esclusivamente di lombrichi che cattura attraverso la sua grossa lingua vischiosa. La dieta dell’echidna a becco corto invece è caratterizzata da formiche e termiti.

La specie a becco lungo è endemica dell’isola di Nuova Guinea, e in special modo della zona della Papua Occidentale, provincia indonesiana con ordinamento a sé stante, e non sembra temere le altitudini. In passato infatti vennero avvistati esemplari sia a livello del mare sia in foreste montane di diverse migliaia di metri di altitudine.

Animale ritenuto sacro

L’echidna dal becco lungo è anche conosciuta con il nome “echidna di Attenborough”, dal nome del celebre divulgatore scientifico e naturalista David Attenborough.

La specie sembrava estinta dato che non si erano più avuti avvistamenti di esemplari in vita dal 1961.

Recentemente uno studio di ricerca condotto dal biologo James Kempton, esperto del settore presso l’Università di Oxford, ha accidentalmente registrato il passaggio di una di queste echidne. L’avvistamento è avvenuto in Indonesia, in una foresta pluviale nei pressi dei monti Ciclopi ad un’altitudine di circa 2000 metri sul livello del mare.

La notizia si è presto diffusa anche nella popolazione locale del villaggio di Yongsu Sapari ed è stata accolta con grande entusiasmo. La tradizione di questa popolazione è infatti ricca di riferimenti di venerazione di questo animale.

L’echidna dal becco lungo è un animale sacro e la leggenda vuole che fosse risolutore dei conflitti tra tribù. L’incontro di questa specie nella foresta durante una guerra era infatti un chiaro segnale divino che i combattimenti dovessero terminare.