Il presidente di Israele Isaac Herzog in un’intervista alla Bbc ha mostrato una copia in arabo del Mein Kampf che, stando alle parole di Herzog (per il momento non confermate da altri), sarebbe stata trovata in una stanza per bambini di un appartamento a Gaza. Tale appartamento, secondo gli israeliani, serviva agli uomini di Hamas come base e il libro sarebbe stato lì rinvenuto durante una ricognizione post bombardamenti. La notizia ha immediatamente scatenato forti polemiche in rete, a maggior ragione perché il presidente è talvolta stato accusato di disinformazione.
Israele, Herzog mostra copia del ‘Mein Kampf’ e accusa: “Era a casa di un terrorista a Gaza”
Herzog ha dichiarato che nel testo, conservato in ottime condizioni, “c’erano degli appunti del terroristi, ha segnato le sezioni e ha studiato ancora e ancora l’ideologia di Adolf Hitler per odiare gli ebrei, per uccidere gli ebrei, per bruciare e massacrare gli ebrei ovunque si trovino”. Parole simili si ritrovano in una nota diffusa dalla presidenza israeliana, nella quale si legge:
Dopo il massacro e le atrocità commesse dai terroristi di Hamas il 7 ottobre […] questa è un’altra rivelazione che testimonia le fonti di ispirazione dell’organizzazione terroristica Hamas, e dimostra ancora una volta che tutte le sue azioni hanno lo stesso obiettivo dei nazisti, la distruzione degli ebrei.
Tuttavia, ciò stride con quanto che si legge nello Statuto di Hamas, scritto nel 1988 e rivisitato nel 2017. Qui Hamas afferma di essere in conflitto “con il progetto sionista, non con le persone ebraiche per la loro religione“. E aggiunge che l’organizzazione “non lotta contro gli ebrei perché sono ebrei, ma lotta contro i sionisti che occupano la Palestina“.
Herzog risponde alle denunce delle Nazioni Unite sulla situazione a Gaza
Nonostante ormai da settimane, le Nazioni Unite e altre organizzazioni non governative denuncino le condizioni in cui sono costretti a vivere i civili nella Striscia di Gaza, il presidente Herzog nega che alcune di queste criticità si registrino davvero e assicura che “C’è l’elettricità all’ospedale Al-Shifa, tutto funziona“. Alla domanda dell’intervistatrice Laura Kuenssberg se la risposta di Israele non sia ormai diventata sproporzionata, Herzog ha affermato con fermezza che prima di tutto Israele deve difendersi e che sta conducendo le operazioni “nel rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario“, parere non condiviso dalle sopracitate ONG.