Hamas interrompe i negoziati indiretti che erano in corso per la liberazione degli ostaggi israeliani, rapiti dopo l’attacco del 7 ottobre scorso. A provocare la decisione dei miliziani sarebbero stati i ripetuti attacchi all’ospedale Al-Shifa di Gaza, preso d’assedio negli ultimi giorni dall’esercito israeliano.

Hamas interrompe i negoziati, stop al rilascio degli ostaggi israeliani

L’angoscia dei familiari delle persone prese in ostaggio dai miliziani di Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre non sembra voler conoscere tregua e, anzi, peggiorare man mano che passano le ore e i giorni.

L’agenzia di stampa Reuters è stata, infatti, informata di un brusco ‘stop’ alle trattative in corso per il rilascio dei prigionieri israeliani, voluto dai leader di Hamas. La decisione rappresenterebbe una risposta ai continui attacchi di Israele all’ospedale Al-Shifa di Gaza, dove sono ricoverati molti civili palestinesi.

I funzionari di Hamas avrebbero, dunque, deciso di sospendere le trattative a seguito delle notizie provenienti dall’ospedale assediato, confermate anche dagli operatori di Oms e Medici Senza Frontiere presenti nell’area.

Ostaggi Israele, la sospensione delle trattative dopo l’ottimismo

La notizia spegne sul nascere le speranze che erano iniziate a circolare negli ultimi giorni su una possibile soluzione diplomatica della crisi degli ostaggi, per la cui rapida conclusione si era espresso anche Papa Francesco.

Sebbene, infatti, lo Stato di Israele non partecipasse alle trattative né avesse mai riconosciuto formalmente il ruolo di mediazione in tal senso svolto dal Qatar, voci sempre più insistenti indicavano come un accordo potesse essere accettato dal governo israeliano, rilasciando alcuni prigionieri palestinesi (soprattutto donne) in cambio delle persone rapite da Hamas.

Tra gli osservatori internazionali, tra cui anche gli Stati Uniti, circolava ottimismo sul buon esito dei negoziati. Speranze che, purtroppo, ora sembrano andare in fumo.