Benjamin Netanyahu usa toni decisi contro il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres, dicendo che vorrebbe sentire da parte sua una ferma condanna di Hamas per la guerra esplosa nella Striscia di Gaza. Intervistato dalla Cnn, il leader israeliano risponde anche alle perplessità suscitate nell’opinione pubblica internazionale dagli attacchi israeliani sull’ospedale Al-Shifa di Gaza.

Striscia di Gaza, Netanyahu e gli ospedali di Gaza: “Istituiti corridoi umanitari per i pazienti”

Accanto alla guerra combattuta sul campo, c’è quella diplomatica, che vede recentemente protagonisti Benjamin Netanyahu e Antonio Guterres.

Tutto è partito dalle parole pronunciate dal Segretario Generale dell’Onu in apertura della riunione speciale del Consiglio dello scorso 24 ottobre, con le quali Guterres, pur non giustificando gli attentati di Hamas, sosteneva che l’occupazione israeliana avesse avuto un ruolo nell’alimentare la rabbia palestinese. Da quel momento in poi, è stato un susseguirsi di scambi di accuse tra i due.

Oggi arrivano, quindi, le nuove parole del leader di Israele alla Cnn contro il Segretario, che lo accusano di non condannare esplicitamente Hamas.

Mi piacerebbe vedere il Segretario Generale delle Nazioni Unite dare la colpa ai selvaggi di Hamas e chiedere che rispettino il diritto internazionale”.

L’intervista all’emittente statunitense permette a Netanyahu di spiegare anche la versione di Israele sulla vicenda dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, colpito duramente negli ultimi giorni dagli attacchi dell’esercito israeliano.

Il premier spiega, infatti, che sono stati istituiti dei corridoi umanitari per permettere la fuoriuscita in sicurezza dei pazienti e torna ad accusare Hamas per usarli come protezione per proseguire le proprie azioni.

“Abbiamo designato dei percorsi per raggiungere una zona sicura a sud di Gaza City. Vogliamo che tutti i civili siano allontanati dal pericolo. Abbiamo chiesto di evacuare tutti i pazienti dall’ospedale Al-Shifa e circa 100 sono già stati evacuati. Non c’è motivo per cui non possiamo portare via i pazienti da lì”.

Netanyahu e il dopoguerra a Gaza: “Smmilitarizzazione e deradicalizzazione”

Ma la domanda che tutto il mondo si pone è quali siano le condizioni perché Israele possa considerare vinta la guerra.

In un passaggio dell’intervista, il primo ministro di Israele spiega che ci sono alcuni obiettivi fondamentali che intende raggiungere per questo scopo:

  • la distruzione definitiva di Hamas
  • la collaborazione effettiva della futura autorità civile di Gaza per provvedere alla smilitarizzazione e deradicalizzazione della Striscia

Sono gli obiettivi su cui Israele non intende scendere a compromessi, la cui difficoltà, tuttavia, non fa ben sperare circa una rapida conclusione del conflitto.