Poche le novità delle pensioni contenute nella bozza del disegno di legge di Bilancio per uscire dal lavoro nel 2024. Peraltro, i pochi cambiamenti del sistema previdenziale sono negativi per i lavoratori. Il governo lascia invariati i principali canali e requisiti di uscita, cioè la pensione di anzianità e la pensione di vecchiaia. Quest’ultima si raggiunge all’età di 67 anni con almeno 20 anni di contributi. L’anticipata matura con almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi per le donne (un anno di sconto). Entrambe le condizioni prescindono dall’età di uscita.
Le modifiche riguardano, invece, quelli che erano e sono, ad oggi, i principali canali di uscita anticipata. Tuttavia, la Manovra 2024 rende più difficili da raggiungere i requisiti per la pensione, anche per i lavoratori del sistema contributivo puro.
Pensioni, quali novità per uscire nel 2024? Ecco come cambia opzione donna
Poche le novità dalla legge di Bilancio 2024 in merito alle pensioni e alle variazioni dei requisiti di uscita anticipata. Le limitate modifiche vanno a peggiorare le aspettative previdenziali dei lavoratori, allontanandone l’uscita. L’opzione donna, tra i canali di pensione anticipata più utilizzati negli ultimi anni – che in passato aveva offerto la possibilità alle lavoratrici di uscire già dall’età di 58 anni – già nello scorso anno era stata penalizzata, con l’aumento dell’età minima a 60 anni di età, e con l’introduzione di ulteriori requisiti personali che, sostanzialmente, hanno ristretto di molto la platea delle pensionate. Infatti si è passati da oltre 20mila uscite del 2022, a poco più di 2.500 nel 2023.
Nel 2024 potranno andare in pensione con opzione donna le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, avranno raggiunto i 35 anni di contributi e 61 anni di età. Insieme all’opzione donna, viene innalzato anche il requisito dell’Ape sociale, che non è una vera e propria pensione ma un’indennità versata nel periodo di prepensionamento (fino alla pensione di vecchiaia) e di importo pari a 1.500 euro.
L’anticipo pensionistico sociale prevede l’innalzamento dell’età di uscita dal lavoro a 63 anni e cinque mesi (rispetto ai 63 anni in vigore fino al 31 dicembre 2023). Gli altri requisiti rimangono sostanzialmente immutati, tranne che per i lavoratori in uscita con le mansioni gravose e faticose per le quali potrebbe esserci un sostanziale taglio delle varie categorie.
Pensioni novità 2024, la nuova quota 103
Più cambiamenti ha subito la pensione con quota 103, la misura in vigore dall’inizio del 2023 e confermata per il 2024. C’è stato un tira e molla in sede di approvazione del disegno di legge, ma alla fine il governo ha deciso di mantenere invariati i requisiti di uscita consistenti in 62 anni di età e in 41 anni di contributi versati. Ma chi sceglierà questa opzione nel 2024 avrà l’assegno calcolato con il sistema contributivo puro, meno conveniente del misto e del retributivo. L’importo della pensione mensile sarà quindi ridimensionato.
Un’ulteriore penalizzazione per i pensionati con quota 103 riguarda l’importo che non dovrà essere comunque superiore a quattro volte il trattamento minimo. In caso di assegno superiore a 2.250 euro circa al lordo, l’Inps non paga la parte eccedente. Il taglio persisterà fino alla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia.
Pensione di vecchiaia dei lavoratori del contributivo, ecco i paletti
Un altro paletto viene posto dalla legge di Bilancio 2024 ai lavoratori he abbiano iniziato a lavorare e a versare i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, e che quindi rientrino nel sistema contributivo puro. Per ora si tratta di una platea molto ristretta di lavoratori prossimi alla pensione, anche se di anno in anno il bacino si allargherà sempre più fino a divenire predominante nei prossimi anni.
Da una parte si riduce il requisito di importo per ricevere la pensione di vecchiaia a 67 anni di età: ad oggi, infatti, è richiesto un importo pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale, dal 1° gennaio 2024 sarà sufficiente avere un importo pari ad almeno l’assegno sociale (503 euro nel 2023). Quindi si potrà andare in pensione di vecchiaia anche con un importo minimo e, oggettivamente, insufficiente per condurre un livello di vita senza pensieri.
Nuova pensione anticipata 2024, quali requisiti?
Dall’altra parte arrivano novità anche per la pensione anticipata contributiva che si ottiene a 64 anni di età e 20 anni di contributi, ma con limite di importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale. La legge di Bilancio 2024 innalza anche questo limite, portandolo a 3 volte l’assegno sociale.
Anche in questo caso, qualora il valore dell’assegno di pensione sia superiore a cinque volte il trattamento minimo (pari a 2.800 euro circa, nel 2023), l’Inps non corrisponde la quota eccedente fino al raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia.