L’unica sopravvissuta al cosiddetto “massacro del Circeo” Donatella Colasanti è scomparsa prematuramente nel 2005: la causa della morte fu un tumore, che la portò via quando aveva appena 47 anni. Era il 30 dicembre. Si spense a Roma, ancora profondamente sconvolta dalle violenze subite quando era una giovane ragazza.

Donatella Colasanti causa morte

Donatella Colasanti morì il 30 dicembre 2005: la causa della morte fu un tumore al seno. Lei era l’unica vittima sopravvissuta al massacro del Circeo, uno degli episodi più violenti e raccapriccianti della storia del nostro Paese.

Era il 29 settembre del 1975 quando Donatella, insieme alla sua amica Rosaria Lopez, venne torturata per ore e ore da tre ragazzi conosciuti circa una settimana prima. Angelo Izzo, Gianni Guido, Andrea Ghira. I tre, provenienti tutti da benestanti famiglie romane, stuprarono, violentarono, drogarono e picchiarono le due amiche per oltre una notte e un giorno.

Delle due vittime, solo Colasanti riuscì a salvarsi, fingendosi morta. Fu poi trovata nel bagagliaio di una Fiat 127 bianca. Era l’auto del padre di uno degli assassini. Era parcheggiata a bordo strada. A trovare la ragazza è stato un metronotte. Erano circa le 22 di sera del 30 settembre. In quel bagagliaio si trovava non solo Donatella, ma anche l’amica Rosaria, ormai priva di vita.

Donatella era nata nel 1958 e all’epoca dei fatti aveva appena 17 anni. Fu torturata per almeno 36 ore da Izzo, Guido e Ghira. E mentre i primi due furono catturati e condannati, l’ultimo riuscì sempre a sfuggire alla giustizia.

Di fondamentale importanza per la ricostruzione dei fatti sono state le tante e dolorosissime testimonianze di Donatella, che per tutta la vita si è sempre battuta per la verità e ha sperato fino all’ultimo che i responsabili del suo massacro venissero assicurati alla giustizia.

Colasanti è scomparsa prematuramente all’età di 47 anni dopo essere stata colpita da un tumore al seno che non le ha lasciato scampo. L’amica Rosaria Lopez, che aveva 19 anni, morì invece proprio in quel settembre del 1975. Venne annegata nella vasca da bagno, al culmine delle torture.

La testimonianza di Donatella

Donatella Colasanti raccontò di essere stata attirata con l’inganno a Villa Moresca. Una lussuosa villa di proprietà della famiglia Ghira a San Felice Circeo, sul litorale laziale. Lei e la sua amica vennero attirate da tre ragazzi che avevano conosciuto qualche giorno prima con il pretesto di partecipare ad una festa.

La vittima, durante i processi a carico dei tre soggetti, poi ritenuti dalla giustizia tutti responsabili del massacro del Circeo, rivelò che in un primo momento le due ragazze avevano rifiutato l’approccio sessuale di Izzo, Guido e Ghira. Poi, dopo tale rifiuto, furono fatte prigioniere.

A questo punto iniziarono le ripetute brutali violenze sessuali, fisiche e verbali nei confronti delle due vittime. La sopravvissuta disse di essere stata picchiata e stuprata in modo continuativo da tutti e tre i ragazzi. Poi riferì che, ad un certo punto, venne divisa dall’amica Rosaria.

La sentì piangere, urlare e poi ci fu il silenzio assoluto. Fu molto probabilmente in quel momento che la ragazza venne uccisa soffocata nella vasca da bagno. Donatella capì che l’unico modo per non essere uccisa era quello di fingersi morta. E così fece.

I tre ragazzi, convinti che entrambe le vittime fossero decedute, le misero nel bagagliaio dell’automobile di Ghira e fecero ritorno a casa. Nel frattempo si era fatta ora di cena e i tre parcheggiano la macchina e andarono a mangiare.

Non appena Donatella capì che in quel momento era da sola, iniziò a fare rumore e ad urlare per farsi sentire. Un metronotte stava passando di lì e sentì dei rumori strani provenienti dalla Fiat. Chiamò i carabinieri, che aprirono l’automobile e fecero la tremenda scoperta.

Nel 2021 in Italia è uscito il film “La scuola Cattolica”, che ripercorre le di tappe quanto avvenuto. Una delle protagoniste è Benedetta Porcaroli.