Gaza, un raid provoca danni, morti e feriti sulla sede dell’agenzia Onu UNDP. Si tratta di un vero e proprio attacco alla sede che si è adoperata per assistere il popolo palestinese.

Gaza, raid sulla sede Onu: c’erano sfollati palestinesi da aiutare

La guerra in Medio Oriente continua tra terrore, bombe e attacchi. La scorsa notte è stata attaccata la sedere delle Nazioni Unite per lo sviluppo. L’obiettivo era quello di supportare il popolo palestinese, ma il risultato è stato forse tra i più tragici si potessero verificare.

Sono morte e rimaste ferite decine di persone che avevano occupato la sede, tra centinaia di palestinesi sfollati. I raid di Israele non stanno rispettando le istituzioni per la protezione dei civili e circolano immagini di denuncia, mentre la stessa agenzia si difende con un comunicato ufficiale.

La richiesta del rispetto delle sedi Onu, la protezione dei civili

A denunciare è proprio l’agenzia che in un comunicato richiede il rispetto delle sedi Onu e la fine di questa strage. Una denuncia per tutti quei civili innocenti, morti in trappola, mentre il conflitto non esita a continuare. Si richiede la protezione di ambienti che si adoperano ad assistere palestinesi civili e le infrastrutture che non riguardano propriamente questa guerra.

La scuola per migliaia di sfollati palestinesi a Gaza

Non c’è pietà per queste strutture e, ancora, viene denunciato il mancato rispetto per i civili, le vittime, i siti adibiti a proteggere persone innocenti. Nelle ultime ore, infatti, circolano immagini in cui è evidente un cratere su una scuola, occupata proprio da rifugiati palestinesi (UNRWA) a Beit Lahia.

La struttura sarebbe, ancora una volta, gestita dell’agenzia Onu nel nord della Striscia di Gaza, a Beit Lahia. All’interno della scuola migliaia di sfollati hanno trovato rifugio, nella speranza di avere finalmente momenti di tregua nel terrore delle bombe che non danno pace alla Striscia da circa cinque settimane.

L’appello al rispetto delle sedi per i civili dell’ Undp: “Fermiamo questa strage”

L’Organizzazione internazionale per l’attuazione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), nel comunicato, si definisce:

“Profondamente turbata dalle notizie preliminari del bombardamento del complesso delle Nazioni Unite a Gaza City, che il Programma di assistenza al popolo palestinese dell’Undp ha gestito fino al 13 ottobre, quando il personale delle Nazioni Unite ha lasciato la struttura”.

L’organizzazione continua, sottolineando:

“Il 6 novembre scorso l’Undp ha riferito che diverse centinaia di persone in cerca di rifugio erano entrate nel complesso e ci sono indicazioni che da allora questo numero sia aumentato in modo significativo. La continua tragedia di morti e feriti tra i civili intrappolati in questo conflitto è inaccettabile e deve finire”.

Considerando i numeri, recentemente l’Onu ha parlato di 1,5 milioni di sfollati a Gaza.