Proseguono ininterrottamente le indagini riguardanti il presunto rapimento della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze. Il 10 novembre, a cinque mesi esatti dal suo ultimo avvistamento, la mamma ha tentato per la seconda volta il suicidio, ingerendo della candeggina. Qualche giorno prima, insieme al marito detenuto era tornata a lanciare un appello, rivolgendosi anche al Papa.

Kata scomparsa a Firenze da cinque mesi: il punto sulle indagini

Dopo essere stata soccorsa, Katherine Alvarez è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Careggi di Firenze, dove attualmente è ricoverata per tutti gli accertamenti del caso. Non è la prima volta che, in seguito alla scomparsa della figlia di 5 anni, tenta il suicidio: anche il 12 giugno, due giorni dopo la denuncia di sparizione, aveva provato a togliersi la vita, ingerendo della candeggina.

Poco prima di compiere l’ennesimo atto autolesionistico sui social aveva scritto:

Perdonami per non essere stata attenta quel giorno.

Il riferimento è al pomeriggio del 10 giugno. La donna era da poco tornata a casa dal lavoro quando, affacciandosi sul cortile esterno dell’ex hotel Astor, l’edificio occupato di via Maragliano in cui viveva insieme alla famiglia, si era accorta dell’assenza di Kata, che era stata lasciata insieme allo zio Abel, da poco finito in carcere nell’ambito di un’indagine parallela relativa al racket degli affitti dello stabile.

L’ultima immagine che ritrae la bambina è stata catturata da una telecamera di sorveglianza attorno alle 15 di quel giorno, mentre risale le scale dell’Astor e qualcosa – o qualcuno – sembrano attirare la sua attenzione. Poco dopo sarebbe stata rapita: perché e da chi non è ancora stato ricostruito.

Le ipotesi sul rapimento della bambina peruviana

I sopralluoghi effettuati in questi mesi all’interno dell’ex hotel – anche con l’aiuto dei “cacciatori di Calabria” dell’Arma, specializzati nella ricerca dei latitanti – hanno permesso agli inquirenti di escludere che la bimba si trovi ancora al suo interno. Dove sia stata portata e come, però, non è chiaro.

Una delle ipotesi riguarda l’estero: Kata, secondo alcuni, si troverebbe in Perù. E potrebbe esserci arrivata per sbaglio, dopo essere stata rapita al posto di un’altra bambina della sua età. Si tratterebbe della figlia di una donna che viveva insieme a un narcotrafficante peruviano che non avrebbe sanato i suoi debiti di droga, finito in carcere insieme a uno degli zii della bambina.

L’uomo, insieme ad altre persone, sarebbe già stato ascoltato. L’ok era arrivato dal Sudamerica dopo la richiesta di una rogatoria internazionale presentata dalla Procura che si occupa del caso in Italia. Ma dalle audizioni non sarebbero emersi elementi rilevanti. Le indagini, su cui vige il massimo riserbo, sembrerebbero quindi essersi arenate.

Soprattutto dopo che il genetista Ugo Ricci, incaricato di svolgere tutti gli accertamenti del caso, ha escluso la presenza di tracce ematiche della bambina nelle stanze dell’hotel attenzionate e all’interno dei borsoni con cui alcuni dei cinque sospettati erano stati visti uscire il giorno della sua scomparsa (e in cui si pensava potesse essere stata nascosta).

L’appello dei genitori di Kata al Papa

Allo scadere dei cinque mesi dalla scomparsa della loro bambina, i genitori di Kata erano tornati a lanciare un appello.

Aiutateci a ritrovare Kataleya. Con la speranza che Sua Santità possa trasmettere la forza per continuare a cercare la piccola e far comprendere alla mamma che non è sola. Se tutti concorreranno al ritrovamento diffondendo le immagini, promuovendo manifestazioni e divulgando il messaggio, forse riusciremo ad abbattere il muro di omertà che ci avvolge e a riabbracciare la nostra Kataleya,

avevano dichiarato, supportati dai loro legali, gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni. Fin dall’inizio sostengono che qualcuno sappia o abbia visto qualcosa e che, forse per paura, abbia deciso di non parlare. Il loro augurio è che prima o poi decida di farsi avanti, per il bene della bambina e della sua famiglia. La speranza è che sia viva e che presto potranno tornare ad abbracciarla.

In questo articolo parlavamo nel dettaglio degli ultimi sviluppi del caso: Kata scomparsa a Firenze, le ultime notizie: dal nuovo sopralluogo nell’ex hotel alle rogatorie in Perù. Ancora nessuna traccia della bambina