Lo scambio tra una criptovaluta e l’altra corrisponde a diverse esigenze, a partire da quelle di trading. Per chi intende approfittare di una determinata tendenza di mercato, però, la rapidità delle operazioni è fondamentali per poter prendere posizione negli attimi successivi alla sua formazione. Ritardando si corre infatti il rischio di una inversione del trend, alla luce della violenza delle oscillazioni tipiche delle contrattazioni crypto.

Se un tempo era necessario vendere una determinata criptovaluta in cambio di valuta fiat e poi la conversione di questa in una virtuale, ora le cose sono mutate. Lo swap di criptovalute, infatti, permette lo scambio istantaneo tra due token. In tal modo si risparmia tempo e denaro, quello necessario per le commissioni sulle blockchain interessate.

Swap crypto: di cosa si tratta

Per swap crypto si intende la possibilità di scambio diretto tra una criptovaluta e l’altra. In tal modo è possibile impiegare una quantità di tempo inferiore e risparmiare in termini di commissioni. A renderlo possibile è, appunto, l’eliminazione della conversione da crypto a valuta fiat e viceversa.

Per chi fa trading di valuta virtuale, non avere a disposizione uno strumento può essere un grosso limite, erodendo l’effettiva convenienza di un’operazione. In questo caso occorre infatti pagare commissioni su entrambi i lati della transazione.

Con lo swap le fasi di conversione da crypto a valuta fiat e viceversa non esistono, la conversione è da una criptovaluta all’altra, direttamente. Gli exchange che consentono lo swap approntano coppie di token già ben conosciuti, mentre per poter fare swap tra valute meno famose occorre rivolgersi a servizi di swap che prevedono queste opportunità.

Non sono però soltanto le esigenze del trading a consigliare lo swap di criptovalute. In tal modo è incentivata ad esempio la conoscenza di nuove blockchain in modo da poterne valutare le effettive potenzialità e decidere se partecipare anche ad altri progetti.

CEX e DEX: dove conviene lo swap di criptovalute?

Lo swap può essere condotto sia negli exchange centralizzati che in quelli decentralizzati. Ci sono però alcune differenze di non poco conto, tra le due opportunità.

Gli exchange centralizzati hanno intanto una limitazione di non poco conto: offrono lo swap solo su token noti. Inoltre, per poter condurre operazioni al loro interno occorre affidargli le proprie chiavi private. In pratica si opera un vero e proprio trasferimento di proprietà, anche se temporaneo, gravido di conseguenze.

A questi difetti contrappongono due pregi di rilievo: la maggiore liquidità facilita gli scambi, che a loro volta non richiedono grandi competenze per poter essere condotti in porto.

I Dex (Decentralized Exchange), a loro volta, consentono operazioni peer-to-peer, ovvero senza la presenza di intermediari. I più noti sono Uniswap, SushiSwap e PancakeSwap. Il vantaggio principale è che non è necessario affidare le chiavi private a nessuno, eliminando i rischi di eventuali truffe.

Un secondo vantaggio è quello conseguente dal fatto che al loro interno è possibile lo swap di qualsiasi token. Una possibilità che, però, può essere limitata dalla scarsa liquidità dei progetti più piccoli. Inoltre, servono competenze tecniche non proprio trascurabili.

Atomic Swap: cos’è e a cosa serve

Le blockchain non sono tutte compatibili tra di loro. Ad esempio, non è possibile inviare Ethereum ad un indirizzo Bitcoin e viceversa. Operazioni di questo genere possono condurre a conseguenze disastrose, tra cui la perdita dei fondi in questione.

Per essere sicuro, lo scambio tra blockchain diverse rende necessario quello che è indicato in gergo tecnico come Atomic Swap. Ovvero un sistema in cui lo swap crypto tra due diverse blockchain avviene senza che siano coinvolte terze parti, da pari a pari.

Per agevolare l’operazione, gli Atomic Swap vanno ad includere funzioni integrate le quali necessitano del completamento di una serie di passaggi ben definiti, per la finalizzazione del processo. A rendere possibile il tutto è in particolare il protocollo Hashed Timelock Contracts (HTLC), il quale indica le condizioni da rispettare in termini di trading e impone un limite temporale entro il quale lo swap deve essere ultimato.