Stando alle ultime notizie, l’arma usata per l’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini sarebbe un coltello da carne con una lama di circa 15 centimetri: lo hanno ricostruito gli inquirenti sulla base dei primi risultati dell’esame autoptico effettuato sulla salma della 78enne, trovata morta lo scorso 4 ottobre mattina sulla rampa d’accesso al garage dello stabile in cui viveva, in via del Ciclamino.

Le ultime notizie sull’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

La relazione finale dell’autopsia, affidata alla dottoressa Loredana Buscemi dell’Università di Ancona, dovrebbe arrivare entro la fine del mese. Dai primi risultati è però emerso che l’arma usata per uccidere Pierina – non ancora ritrovata -, sarebbe un coltello da cucina, da carne, in particolare.

L’assassino l’avrebbe afferrato dall’impugnatura e avrebbe colpito la vittima al petto per 29 volte. Fendenti sferrati in rapida successione, di cui nove mortali. Un delitto d’odio, secondo chi indaga. Ci si concentra, per questo, sull’ambito familiare e sui rapporti (tesi) che l’anziana avrebbe avuto con alcune persone a lei vicine: la nuora Manuela, moglie del figlio Giuliano Saponi, il fratello Loris Bianchi e i due dirimpettai, Louis Dassilva e la moglie Valeria Bartolucci.

Sarebbe stata quest’ultima a riportare ai fratelli Bianchi, tra i principali sospettati, il contenuto di alcune conversazioni intercorse tra Pierina e i figli sulla nuora e sulla sua presunta relazione extraconiugale (con Louis). Una relazione che avrebbe potuto costarle l’allontanamento dal gruppo dei Testimoni di Geova di Miramare che tutta la famiglia frequentava.

Sarebbe stato deciso il giorno dopo l’omicidio in un’apposita riunione. Pierina avrebbe potuto testimoniare contro di lei davanti alla congregazione degli anziani.

La misteriosa chat tra la nuora di Pierina e la vicina Valeria

Ho sentito tua suocera parlare al telefono con suo figlio. E ieri parlava invece con sua figlia. Se eri a casa, venivi da me e sentivi con le tue orecchie. Mi dispiace ma sono coalizzati contro di te, insinuano che tu abbia un amante che ha una bambina ed è ricco. E dicono, meglio così, sarà contenta… è sempre quello che ha cercato,

avrebbe scritto Valeria a Manuela. E poi avrebbe aggiunto:

Non devi piangere, devi tirare fuori la forza e il carattere per te e tua figlia. Devi essere coraggiosa e non farti trattare così.

A riportare il contenuto della chat è stata la trasmissione “Quarto Grado”, andata in onda venerdì 10 novembre. E confermerebbe, in parte, il racconto di Loris Bianchi, che ai giornalisti aveva detto di aver saputo dalla vicina di casa di Pierina che quest’ultima era solita riferirsi alla sorella Manuela con l’appellativo di “donna facile”.

Si tratta di elementi importanti, che permettono di ricostruire il clima di tensione che aleggiava tra gli appartamenti di via del Ciclamino. Tensione che potrebbe anche spiegare l’omicidio.

I dubbi sugli alibi dei sospettati

Per ora due sono le cose certe: la prima è che chi ha ucciso Pierina la conosceva e la odiava. La seconda è che i sospettati si sono contraddetti più volte, fornendo alibi che non convincono del tutto gli investigatori. Manuela e Loris hanno sempre raccontato di aver cenato insieme, a casa della prima, in compagnia della figlia di 16 anni che, diversamente dal solito, quella sera non aveva accompagnato la nonna all’incontro di preghiera.

Non tornerebbero, però, gli orari da loro forniti: la giovane aveva detto di aver visto lo zio uscire di casa attorno alle 22.15 (orario dell’omicidio); i due adulti sostengono invece che l’uomo sia rimasto nell’appartamento almeno fino alle 22.50, orario di alcune foto scattategli da Manuela e inviate sul telefonino della figlia, ora sequestrato.

Nel frattempo Louis e Valeria, stando al loro racconto, erano impegnati a guardare un film: il primo ha sempre detto di essere rimasto a casa perché dolorante a causa dell’incidente in moto avuto il giorno precedente. Solo che i filmati di alcune telecamere lo mostrano mentre, attorno alle 19.30 della stessa sera, cammina indisturbato, senza zoppicare, nei pressi del condominio.

Indossava vestiti diversi rispetto a quelli forniti agli inquirenti. Potrebbe essere stato un tentativo di depistaggio?

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