Era il 12 novembre quando, durante la guerra in Iraq, si verificava quella che è passata alla storia come la “strage di Nassiriya del 2003”: ecco il riassunto, che cosa è successo quel fatidico giorno, perché si è trattato di una grave attentato e infine quali e quanti sono stati i morti e i sopravvissuti.

Strage di Nassiriya 2003: il riassunto

Si inserisce in un contesto più ampio la strage di Nassiriya del 2003, ovvero quello di una serie di attentati che si sono verificati in un arco temporale di 3 anni. Nassiriya è una città dell’Iraq dove, dal 2003 al 2006, si trovavano diversi soldati italiani e nostri membri delle Forze dell’ordine. Proprio costoro – che, in quel periodo, stavano partecipando ad una speciale missione militare denominata “Operazione Antica Babilonia” – furono bersagli di numerosi attentati.

La missione italiana aveva avuto inizio il 15 luglio 2003. Si trattava di un’operazione che aveva come obiettivo principale il mantenimento della pace. E in che modo il nostro Paese contribuiva? In primo luogo i nostri soldati si dedicavano alla costruzione di un comparto di sicurezza tramite l’addestramento e l’equipaggiamento delle forze.

Un altro dei loro compiti era quello di mantenere una necessaria “cornice di sicurezza”. Poi si dedicavano al ripristino di infrastrutture pubbliche e alla ripartenza di servizi e beni essenziali. Rilevavano possibili minacce chimiche e biologiche sul territorio.

Svolgevano operazioni di polizia militare, contrastavano la criminalità, facevano attività di bonifica con l’aiuto della squadra cinofila. Controllavano il servizio aeroportuale. Insomma, tanti e diversi erano il loro compiti. E tutti molto importanti.

Cos’è successo il 12 novembre 2003?

I soldati italiani avevano appunto la loro base principale a Nassirya, in Iraq, dove era in corso la guerra. Era un luogo molto importante perché era capoluogo della regione irachena di Dhi Qar, nonché sede di grandi giacimenti petroliferi.

Ebbene, quel 12 novembre 2003, il reggimento colpito era composto da membri dell’Esercito, carabinieri italiani, ma anche da uomini della gendarmeria romena. Il gruppo era diviso in due postazioni: “Maestrale” e “Libeccio”. Entrambe le basi erano nel centro abitato della città irachena.

Alle 10.40 (ora locale) del 12 novembre 2003 (dunque le 8.40 nel nostro Paese), un camion pieno di esplosivi scoppiò davanti alla base “Maestrale”. Qui si trovavano i nostri militari. Nel giro di pochi secondi si verificò una grande esplosione. Morirono carabinieri italiani, ma anche civili.

A compiere il grave attentato furono due uomini. Si accorse della sua presenza l’Appuntato Andrea Filippa, guarda all’ingresso della postazione. Li uccise non appena li vide. Non riuscì però ad evitare l’esplosione, che avvenne davanti al cancello d’entrata. Filippa fu così in grado di evitare quella che sarebbe potuta essere una strage di più ampie dimensioni e con più vittime.

Strage di Nassiriya 2003: le vittime

A perdere la vita nella strage di Nassiriya del 2003 furono 28 persone. 19 erano italiane, 9 irachene. Purtroppo nell’attentato rimase coinvolto anche il noto regista italiano Stefano Rolla, presente con la sua troupe. Egli si trovava lì per girare uno sceneggiato.

L’Italia ne uscì devastata. Il mondo della politica ha sempre definito questo attentato come “vile” e “vergognoso”. La base “Maestrale” andò a pezzi. Anche l’altra, “Libeccio” rimase danneggiata. Due mesi dopo la strage, i carabinieri lasciarono l’area. Furono trasferiti a 7 km da Nassiriya.

A lungo si indagò e si cercò di fare luce su tale tragedia. Un importante momento di svolta arrivò nel 2012 quando venne scoperta la cellula che pianificò l’attentato. Ci furono 7 arresti.

A perdere la vita furono i carabinieri:

  • Alfio Ragazzi
  • Massimiliano Bruno
  • Giuseppe Coletta
  • Filippo Merlino
  • Domenico Intravaia
  • Enzo Fregosi
  • Giuseppe Coletta
  • Daniele Ghione
  • Andrea Filippa
  • Giovanni Cavallaro
  • Horacio Majorana
  • Ivan Ghitti
  • Alfonso Trincone

Tra i militari italiani:

  • Massimo Ficuciello
  • Silvio Olla
  • Emanuele Ferraro
  • Alessandro Carrisi
  • Pietro Petrucci

I civili furono Stefano Rolla e Marco Beci.

I sopravvissuti

A rimanere gravemente feriti furono diversi uomini, tra cui ricordiamo:

  • Riccardo Saccotelli
  • Cosimo Visconti
  • Antonio Altavilla
  • Aureliano Amadei, aiuto regista di Rolla

Nella strage furono coinvolti, oltre alle vittime già elencate, altri 20 italiani. 15 erano carabinieri, quattro i soldati dell’Esercito e uno il civile.