Nata nel 2009 su iniziativa dell’Unicef e dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, la Giornata mondiale contro la polmonite si celebra il 12 novembre. Anche quest’anno oggi, in Italia e nel mondo, si festeggia tale ricorrenza che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla patologia e sensibilizzare la popolazione.

Giornata mondiale contro la polmonite: il significato e l’obiettivo della ricorrenza

La Giornata mondiale contro la polmonite è nata nel 2009 e da allora, con cadenza annuale, si è sempre celebrata a livello internazionale. Essa è stata istituita con uno scopo finale ben preciso: quello di promuovere attivamente interventi rivolti alla comunità mondiale in grado di spiegare e promuovere azioni e comportamenti per prevenire (e poi, eventualmente, curare) la malattia.

La ricorrenza non è pensata però solo per la popolazione internazionale. È pensata anche per istituzioni, governi, enti, sigle, organizzazioni, onlus e associazioni di tutto il mondo. Di fondamentale importante è infatti, secondo i promotori della Giornata, unire le forze e diffondere la maggior quantità di informazioni possibili in tutto il globo.

La polmonite può essere molto pericolosa. È una malattia che attacca il nostro sistema respiratorio. A causarla è, nella maggior parte dei casi, un’infezione virale o batterica. Oggi colpisce almeno 450 milioni di persone all’anno in tutto il mondo. Ma non è finita qui.

Essa è considerata da medici e professionisti del settore una delle principali cause di morte a qualsiasi età. Secondo alcune recenti stime, alla polmonite sono collegati circa 4 milioni di decessi all’anno (il 7% del totale).

Ad essere maggiormente colpiti sono gli anziani (nello specifico gli over 75), ma anche i bambini piccoli (under 5) e i soggetti fragili. Capiamo dunque che si tratta di numeri e di dati tutt’altro che da sottovalutare. Ed è proprio per questo che nel 2009 è stata istituita la Giornata mondiale.

Perché si celebra oggi?

A questo punto la domanda che in molti si staranno ponendo è la seguente: perché è stato scelto proprio il 12 novembre per celebrare la ricorrenza? Cosa c’è dietro a tale scelta? La data è legata a qualche episodio in particolare (come spesso accade nel caso delle Giornate mondiali)?

Ebbene, la risposta è molto più semplice di quanto si potrebbe pensare. Non sembra esserci nessuna specifica motivazione che avrebbe spinto i membri dell’Unicef e gli esperti dell’Oms a decidere di far ricadere la Giornata mondiale contro la polmonite il 12 novembre di ogni anno.

Anche oggi dunque si celebra la ricorrenza. Per questo giorno, in Italia e nel resto del mondo, sono state organizzate diverse interessanti iniziative per informare e sensibilizzare la comunità. Si tratta di eventi di vario tipo che vanno dalle conferenze ai dibattiti, dalle attività di promozione nelle piazze ai corsi in strutture ospedaliere e molto altro ancora.

Come riconoscere la polmonite?

Gli esperti di tutto il mondo concordano sul fatto che è fondamentale mantenere alta l’attenzione sul tema. Per questo motivo, la prima cosa da sapere, tra le tante, è come si manifesta la polmonite negli esseri umani.

Diversi e di varia tipologia possono essere i sintomi. Si va da quelli più lievi a quelli più “pesanti”, Solitamente chi ha questa malattia presenta tosse (qui alcuni consigli su come calmarla), febbre e difficoltà respiratorie.

Per confermare l’eventuale presenza di polmonite è necessario rivolgersi ad un medico e sottoporsi ad un controllo più approfondito. Poi serve una radiografia o una tac. Bisogna fare sempre riferimento ad un professionista del settore.

A scatenarla possono essere diversi fattori. Ci sono poi delle categorie di persone più a rischio (come gli anziani, i bimbi piccoli, i soggetti che soffrono già di altre patologie). Sarebbero da evitare anche alcuni comportamenti scorretti come l’abuso di alcool o il fumo.

Sono i batteri, comunque, i principali fattori che possono causare una polmonite. La diffusione della malattia, infine, avviene per lo più tramite quello che viene definito “contagio respiratorio”.