Il pomeriggio di Londra è stato agitato più del previsto durante la manifestazione pro Palestina nella capitale inglese. In particolare, a smuovere gli animi è stata una contromanifestazione promossa dall’ultra destra. Le emittenti televisive sul posto hanno dichiarato di una situazione degenerata nel momento in cui i militanti hanno sfondato il cordone della polizia, arrivando allo scontro con le forze dell’ordine.

Il sindaco di Londra Khan: “Le scene di disordini sono il risultato diretto delle parole del ministro degli Interni”

Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha condannato senza appelli quanto commesso dai gruppi di ultra destra nel pomeriggio odierno, dichiarando però come una parte della responsabilità debba andare al ministro degli Interni inglese.

“Le scene di disordini a cui abbiamo assistito da parte dell’estrema destra al Cenotafio sono il risultato diretto delle parole del ministro degli Interni. Il lavoro della polizia è stato reso molto più difficile. Il Met ha il mio pieno sostegno per agire contro chiunque sia sorpreso a diffondere odio e infrangere la legge”.

Il sindaco di Londra fa riferimento alle parole del ministro Suella Braverman, che aveva criticato la neutralità della polizia essendosi rifiutata di vietare la manifestazione. A questo dubbio aveva risposto direttamente il capo della polizia della capitale inglese, Mark Rowley, dichiarando che l’avrebbe ritenuta direttamente responsabile per eventuali eccessi. A destabilizzare ancora di più il momento, infatti, vi era la contemporanea commemorazione per la celebrazione del giorno dell’Armistizio, con la possibilità di uno scontro tra diversi cortei.

La contromanifestazione, infatti, aveva un percorso molto ben definito, evitando accuratamente di entrare nella zona di Whitehall, il luogo dove invece si tiene la commemorazione. In tutto la Polizia aveva schierato circa 2000 unità per evitare gli scontri ma, a quanto pare, non sono stati sufficienti.

Manifestazioni a sostegno della Palestina in tutto il mondo

Non solo Londra attira decine di migliaia di manifestanti in piazza per opporsi alle violenze perpetrate ai danni dei civili palestinesi. Il cessate il fuoco a Gaza viene richiesto a gran voce anche da Parigi, dove si prospetta un’imponente marcia nella giornata di domani, in grado di coinvolgere anche gran parte dei partiti politici. Ospite inatteso Emmanuel Macron, ma oltre a lui saranno presenti anche la premier Elisabeth Borne e la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen.

La Francia è chiamata a scendere in piazza anche perché è proprio in territorio francese che vive la più grande comunità ebraica d’Europa. Oltralpe, nelle ultime settimane, si sono moltiplicati gli attacchi di matrice antisemita: circa 1159, tre volte in più di quanto successo in tutto il 2022.