Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, all’interno del Congresso dei socialisti europei (in chiusura a Malaga) è chiamato a rispondere al controverso accordo tra Roma e Tirana relativo alla questione migranti. Un patto che ha causato le ire di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico in Italia e parte del PSE in Europa.

La leader del PD ha parlato apertamente di violazione della Costituzione e del diritto internazionale. Toni decisamente meno accesi sono quelli usati da Scholz, che di fatto non prende le distanze né da Roma né da Tirana. Ha aggiunto che la Germania seguirà con attenzione lo svolgersi di questo accordo, sempre avendo presente che l’Albania diventerà presto membro Ue.

“Seguiremo con attenzione il patto con Tirana. Credo che si debba tenere presente che, dal nostro punto di vista, l’Albania sarà presto membro dell’Unione europea.”

Il punto è un altro, evidenzia Scholz, che mette in luce l’obiettivo primario dell’Europa sul fronte migranti: istituire un meccanismo che funzioni, avendo la consapevolezza che nessun paese è in grado di vincere questa sfida da solo.

“Ciò che conta è correggere le cose che non sono andate bene, istituire un meccanismo di solidarietà e non cercare di vincere le sfide da soli. La migrazione irregolare deve essere ridotta e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell’Unione europea. Come avviene ora, ad esempio, con la Turchia, e potrebbero essercene altri.”

Vicepresidente del Parlamento Ue, Barley: “Esternalizzare la gestione dei migranti non è sempre sbagliato”

Parole in contrapposizione con quelle di Schlein arrivano anche da parte di un altro membro di rilievo all’interno della politica europea, Katarina Barley, la vicepresidente del Parlamento Ue:

“Esternalizzare la gestione dei migranti non è sempre sbagliato, dipende dalle situazioni”.

Una dichiarazione che appare come una stoccata alla leader del PD, che precedentemente aveva utilizzato proprio il termine “esternalizzare” a proposito del tentativo di Meloni di “esternalizzare le frontiere”.

Opinioni tutt’altro che unanimi nel Pse

La questione migranti, non è una novità, divide gli animi all’interno dell’Unione europea e anche dentro lo stesso Pse. Una posizione contraria rispetto all’accordo tra Italia e Albania arriva da Stefan Löfven, presidente del Pse, che ribadisce come non sia un metodo corretto di gestione del tema.

“La migrazione va gestita usando un framework progressista. Dobbiamo promuovere percorsi inclusivi, bisogna trovare modi per renderla una vittoria per le nostre società e per i migranti, questo è il modello che propongono i socialisti. Non il modo in cui il governo dell’estrema destra in Italia vuole esternalizzare le richieste di asilo in Albania. Non è un modello progressista.”

Molto più rigide le posizioni interne in Italia, con aspre critiche (compatte questa volta) da tutte le opposizioni. Francesco Boccia, capogruppo del PD al Senato, ha dichiarato l’accordo come contrario al diritto comunitario e soprattutto all’idea di umanità che vuole portare avanti la nostra società, definendo l’intero impiatto una mera propaganda.

La contestazione a questo accordo è tra i temi che popolano la manifestazione indetta dal PD proprio oggi, 11 novembre, a Roma. A Piazza del Popolo sfileranno tutti i big del partito, ma non solo: è atteso anche Giuseppe Conte, pronto a tendere la mano per stipulare non un campo largo ma un “campo giusto“.