Il caso della piccola Indi Gregory ha dominato le prime pagine dei principali quotidiani italiani e non solo, vedendo scendere in campo in prima persona il presidente del Consiglio Giorgia Meloni concedendo la cittadinanza alla bambina.
La bimba inglese di 8 mesi è affetta da una gravissima patologia e i macchinari che la tengono in vita sono pronti per essere staccati. Questa è la decisione dei medici del Regno Unito ma l’opposizione dei genitori della piccola è netta, che si definiscono distrutti e arrabbiati verso il Regno Unito.
“Oggi le verrà tolto il ventilatore e le verrà messa una maschera per l’ossigeno che potrà tenere per una settimana. Spero che la mia guerriera sopravviva fino a lunedì. Siamo distrutti e arrabbiati perché il Regno Unito ha condannato a morte una bambina ancora viva invece di accettare l’offerta dell’Italia di curarla senza alcun costo per il governo britannico.”
Caso Indi, interviene anche il Papa: “Prego per lei e i genitori”
Il Pontefice è intervenuto a proposito del caso legato alla piccola Indi ribadendo la sua vicinanza alla famiglia e più in generale a tutti i bambini che in questo momento stanno soffrendo per malattie o guerra. Il comunicato arriva dalla lettura di Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
“Si stringe alla famiglia della piccola Indi Gregory, al papà e alla mamma, prega per loro e per lei, e rivolge il suo pensiero a tutti i bambini che in queste stesse ore in tutto il mondo vivono nel dolore o rischiano la vita a causa della malattia e della guerra.”
Nella giornata odierna il Pontefice, all’interno di un’udienza in Vaticano, ha parlato del ruolo del genitore, considerato un pilastro per fondare una società sana.
“Diventare genitori è una delle gioie più grandi della vita. Perciò è necessario tutelare il diritto dei genitori a crescere ed educare i figli con libertà, senza essere costretti in nessun ambito, particolarmente in quello scolastico, a dover accettare programmi educativi che siano in contrasto con le loro convinzioni e i loro valori. Questa è una sfida molto grande in questo momento.”
A tal proposito si ricollega la decisione di Papa Francesco di sollevare dall’incarico il vescovo USA Joseph Strickland, molto contrario ad ogni apertura fatta dal pontificato attuale in materia di matrimonio, sessualità ed eucarestia.
Il Codacons fa ricorso: “L’Alta Corte Britannica viola il diritto 3 della Dichiarazione Universale dei diritti umani”
Tornando però più strettamente al caso di Indi, la malattia che affetta la neonata è sindrome da deplezione mitocondriale: una malattia ad oggi incurabile. Secondo i medici inglesi, inoltre, la piccola starebbe soffrendo. Notizia di quest’oggi è però il ricorso d’urgenza del Codacons nel Lazio: questo si basa sulla cittadinanza italiana di Indi e dunque ciò permetterebbe ai giudici italiani di potersi esprimere sul caso che altrimenti sarebbe di competenza unicamente britannica.
“La decisione dell’Alta Corte Britannica che ha respinto i ricorsi dei genitori di Indi viola l’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ai sensi del quale “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”. Violato anche l’art. 2 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo che prevede il diritto alla vita ai sensi del quale “Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge. Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nel caso in cui il reato sia punito dalla legge con tale pena.”