Tornano sui social “Gli appunti di Giorgia”: una nuova “edizione” in cui la presidente del Consiglio Meloni fa il punto sul pacchetto di riforme e sulla Manovra. La location è quella ufficiale di Palazzo Chigi. In piedi, nella galleria dei presidenti, afferma che lo spazio vuoto accanto alla foto di Mario Draghi verrà riempito tra quattro anni, alla fine del suo mandato, affermando che “ci vuole tempo”.
Gli appunti di Giorgia, la Meloni tira dritto sul premierato
Il video di Meloni-che oggi ha preso parte anche all’assemblea nazionale della Cna– inizia proprio da queste fotografie, che stanno a rappresentare come
dalla nascita della Repubblica abbiamo avuto trentuno presidenti del Consiglio, sessantotto governi in 75 anni, un presidente del Consiglio ogni due anni e mezzo, un governo ogni anno e qualche mese
spiega.
I governi non sono mai stati stabili, nessuno è rimasto in carica cinque anni. Solo uno è rimasto in sella cinque anni, Silvio Berlusconi ma con due governi diversi. E questo lo abbiamo pagato, perché l’Italia non ha avuto una strategia su niente (…) Lo abbiamo pagato perché una politica di passaggio è debole in rapporto con interessi economici e burocrazia, e non riesce a combattere le ingiustizie, i privilegi e il malaffare.
Quanti di questi governi, chiede la premier, sono stati effettivamente scelti dai cittadini? Allora, ribadisce Meloni,
non mi interessa governare 5 anni se dopo di noi tutto tornerà uguale, se non approfittassimo della stabilità di questo governo per lasciare agli italiani una riforma che consenta loro di scegliere chi li deve governare.
Ecco quindi quella che lei considera “la madre di tutte le riforme” e porterà l’Italia nella “Terza Repubblica.” Una riforma costituzionale, quella sul premierato, che
non serve a qualcuno, ma a tutti, indipendentemente da chi governa. E lo sanno anche quelli che per calcolo politico la stanno osteggiando, senza però offrire argomenti seri, perché la verità è che si sono talmente abituati a governare perdendo le elezioni che vogliono continuare a fare così anche in futuro.
L’appello agli italiani: “Volete restare a guardare?”
La premier assicura che l’obiettivo è l’approvazione della riforma. Ma se questo non dovesse succedere, allora ci sarà un referendum.
il nostro obiettivo è lavorare perché la riforma abbia il più ampio consenso possibile, perché si possa raggiungere in Parlamento la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere che serve ad approvare la riforma. Ma se questo non dovesse accadere, se non dovessimo raggiungere la maggioranza dei due terzi, allora saranno gli italiani a decidere con un referendum se confermare oppure no questa rivoluzione.
Giorgia Meloni si rivolge poi direttamente ai cittadini, con parole decise:
E io sono certa che la grande maggioranza degli italiani capirà di avere l’occasione storica di rendere in Italia una democrazia matura. Voi che volete fare? Voi volete contare e decidere o stare guardare, mentre i partiti decidono per voi?
Aggiungendo
È la domanda che faremo quando e se sarà necessario. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Ora sta al Parlamento e agli italiani.
Il G7 a Borgo Egnazia e il tema migranti
Nel suo “Gli appunti di Giorgia” la premier definisce la Manovra “seria e realistica”, che non getta “risorse dalla finestra”, elencando i vari provvedimenti.
Annuncia poi che il prossimo G7 si terrà in Puglia, a Borgo Egnazia– tra il 13 e il 15 giugno 2024- e fa riferimento anche della questione migranti e dell’accordo con l’Albania. Negando che si possa parlare di “deportazione.”
Chi non è d’accordo può dire quello che vuole, ma penso non si possa sostenere che intendiamo deportare qualcuno in una nazione candidata all’ingresso nell’Unione europea.
Infine, conclude il video (della durata di 28 minuti) sottolineando come il lavoro andrà avanti “con determinazione, umiltà e coraggio” e lo sguardo sempre rivolto verso l’alto.
I risultati arrivano, le difficoltà sono molte ma non c’è davvero niente che possa buttarci giù, soprattutto fin quando c’è il consenso degli italiani.