Sui tagli delle pensioni dei dipendenti pubblici relative a medici, infermieri, maestri, lavoratori degli enti locali e ufficiali giudiziali, il governo dovrebbe virare verso il rinvio della norma che penalizza gli assegni previdenziali dal 1° gennaio 2024. La stretta sugli assegni di pensione riguarderà, in tutto, 732,000 dipendenti del pubblico impiego, tra i quali 150.000 tra medici e infermieri. Le sigle sindacali di questi ultimi hanno già proclamato lo sciopero per il prossimo 5 dicembre.
L’ipotesi più accreditata, ad oggi, è quella di colpire con i tagli solo i dipendenti pubblici che andranno in pensione in anticipo, lasciando inalterati gli importi previdenziali per chi dovesse lasciare il lavoro con la pensione di vecchiaia. Tuttavia, la norma non sembra di facile superamento. Con la Commissione europea particolarmente vigile sui conti previdenziali dell’Italia, il ricalcolo previdenziale dovrà essere solo rimandato, probabilmente, di due anni. Ma sarà messo, nero su bianco, nella legge di Bilancio 2024 per i prossimi anni.
Tagli pensioni, verso il rinvio della norma dei dipendenti pubblici: nel 2024 colpirà solo le uscite anticipate
Arrivano novità sulla norma che prevede il taglio delle pensioni dei lavoratori del pubblico impiego rientranti nelle categorie di medici, infermieri, maestri, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziali. In tutto, una platea di 732.000 lavoratori pubblici da qui ai prossimi decenni che andranno in pensione con un importo ridimensionato dal diverso trattamento della quota dei contributi previdenziali rientranti nel sistema di calcolo retributivo.
Infatti, il taglio delle pensioni riguarderebbe i lavoratori tra il 1981 e il 1995 per le quote di contributi versati nella parte retributiva delle pensioni. Secondo i sindacati, il taglio potrebbe arrivare al 25 per cento degli importi previdenziali, circa un quarto della pensione spettante. Da qui, le proteste che stanno animando gli ambienti lavorativi interessati ai ridimensionamenti, primo tra i quali quello sanitario. Nonostante gli incentivi promessi sulle ore di straordinario di medici e infermieri a partire dal prossimo anno, i sindacati parlano di “tempesta perfetta” per allontanare il personale sanitario dalla professione medica del Servizio sanitario nazionale.
Tagli pensioni dipendenti pubblici, le ipotesi per il 2024
A questo proposito, sono due le ipotesi che si stanno facendo in queste ore. La prima riguarda la possibilità di rimandare la norma di due anni, anche perché i tagli di spesa pubblica assicurati all’inizio sono irrisori: si stimano 11,5 milioni di euro nel prossimo anno, con valori a salire fino ad arrivare a 2,3 miliardi di euro di risparmi nel 2043.
Tuttavia, dal 2024 al 2032 la norma assicurerebbe un totale di risparmi di 2 miliardi di euro. Ciò significa che il governo è chiamato a trovare coperture alternative che, in parte, arriveranno dal ridimensionamento degli aumenti delle pensioni di tutte le categorie professionali – pubbliche e private – del prossimo anno. A iniziare dal tasso di inflazione, stimato al ribasso al 5,4%, rispetto al 5,6% di qualche giorno fa.
Pensione medici e infermieri, penalizzata quella anticipata
Dal governo, tuttavia, starebbero arrivando rassicurazioni sull’applicazione dei tagli ai soli lavoratori statali che dovessero andare in pensione in anticipo rispetto alla vecchiaia. Il ricalcolo della pensione, quindi, andrebbe a colpire chi ha tanti anni di contributi versati e punti a uscire nel 2024 o negli anni successivi con i canali alternativi alla vecchiaia.
Secondo la Federazione nazionale Ordini professionali infermieristiche, con una norma di questo tipo a regime si avrebbero tagli di 300 euro sulla pensione. Per le professioni con stipendi meno elevati, ciò significherebbe che una pensione di 1.400 euro si ridurrebbe a 1.100 euro dopo quattro decenni di contribuzione.
Tagli alla previdenza nella legge di Bilancio 2024
La decisione del governo dovrebbe arrivare nella prossima settimana, ma per il veicolo normativo si dovrebbe attendere il maxiemendamento sul disegno di legge di Bilancio 2024, attualmente fermo al Senato. Almeno nel prossimo anno, i lavoratori del pubblico impiego in uscita con la pensione di vecchiaia non dovrebbero avere alcun taglio della futura pensione. La categoria più a rischio è quella dei dipendenti degli enti pubblici locali, il comparto più numeroso. Rimane da verificare quale sarà l’impatto della norma nel caso in cui dovessero essere confermati i tagli sulle pensioni anticipate.