Lazio-Roma è una partita che smuove la parte emozionale più profonda di qualsiasi tifoso, anche di ex calciatori che quella tensione l’hanno vissuta sulla loro pelle, come Sebastiano Siviglia. L’ex centrale biancoceleste il derby lo ha vinto, pareggiato e perso, ma dando sempre il massimo.
“Esaurivo il serbatoio, solo lì ero soddisfatto ci ciò che avevo fatto” spiega Siviglia, che ogni volta che si avvicina il derby sente il brivido: “A volte mi verrebbe voglia di scendere in campo di nuovo, ma adesso tocca ai giovani. Fortunatamente non ho rimpianti”.
Una partita che inevitabilmente è rimasta dentro il cuore di Sebastiano Siviglia, che in esclusiva a Tag24 ha analizzato quello che sarà il match tra Lazio e Roma.
Lazio-Roma, Siviglia è sicuro: “Fondamentale la testa”
Il derby è quella partita che vive di vibrazioni tutte sue. Chiunque l’abbia giocato non risponderà diversamente. Lascia tutto alle spalle, a prescindere da situazioni positive o negative che si stanno vivendo. Novanta minuti all’interno di una campana di vetro, dove tutto si dissolve, di fronte si ha solo l’avversario.
Sebastiano Siviglia l’affrontava così, sapendo che c’era da buttare il cuore oltre l’ostacolo. E l’ex centrale lo faceva. Sempre. Ed ora si gode il derby da spettatore.
Che derby sarà?
“Partita intensa, dove tutte e due vogliono ripartire. Da una parte la Lazio che gioisce in Champions ma che in campionato vuole riprendersi dopo la sconfitta con il Bologna che ha interrotto il filotto di tre vittorie di fila. Dall’altra una Roma che ha fatto bene con il Lecce nei minuti finali ma che deve registrare la sconfitta con lo Slavia Praga. Gli ingredienti per conquistare la partita e mettersi alle spalle delle problematiche ci sono tutti”.
Tu che l’hai giocato il derby, quanto contano i risultati europei in positivo o negativo in questa partita?
“Vincere aiuta a vincere, ma ogni partita è storia a sé, anche perché non ti da un vantaggio significativo in merito a quelli che possono essere gli episodi, le situazioni. C’è un vantaggio psicologico che è quello di non ricevere troppe pressioni se arrivi da una sconfitta, e quindi il dover dimostrare a tutti i costi. E poi serve portarsi del sano equilibrio visto che si affronta una partita particolare, dove non ci devono essere sbavature. Il derby si prepara da solo, devi solo concentrarti sull’obiettivo”.
Come lo affronterà Sarri?
“Io l’ho visto in una sola versione, dominare l’avversario con il palleggio e mettere così alle corde chi ha di fronte, stando attenti ai movimenti senza palla dagli avversari così come successo, ad esempio, con il Bologna con Ferguson. Non credo che ci sarà un cambiamento da questo punto di vista”.
Lazio-Roma, per Siviglia “la decide Immobile”
Le ore passano, il tempo che scorre. Ma lento. E’ il derby. Anche se questo stato d’animo lo si può vivere all’interno di casa Lazio se si parla di gioco. Quello che si vede a sprazzi, non come la stagione passata che alla Lazio è valso il secondo posto.
Perchè questo tipo di gioco si vede a sprazzi quest’anno?
“Le aspettative si sono alzate dopo il secondo posto della scorsa stagione, al netto dei nuovi acquisti che devono inserirsi come si deve. Si può migliorare dal punto di vista della compattezza così come dal punto di vista realizzativo. Alla fine il discorso è tutto nella testa, devi essere convinto di quello che fai, bisogna trasmettere convinzione così come sicurezza, e così se ne accorge anche l’avversario”.
Chi decide il derby?
“A me piacerebbe che dopo un periodo difficile fosse Immobile a dare la spinta giusta e mettere a tacere alcune polemiche uscite fuori in queste ultime settimane”.