Superbonus, continua la spinta dei condomini: in attesa della proroga degli interventi al 30 giugno 2024, l’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (Enea) certifica altri 4,3 miliardi di euro di valore dei cantieri a ottobre 2023 rispetto al mese precedente, periodo nel quale si erano superati i 3 miliardi di euro.
Le informazioni che arrivano dall’Enea fanno emergere la fretta nel completamento dei lavori in vista della scadenza di fine anno. Infatti, per le spese sostenute dopo il 31 dicembre prossimo, la percentuale di agevolazione del superbonus scenderà ulteriormente al 70 per cento.
Rimangono nel 2023 al 110% i condomini che siano riusciti a presentare gli adempimenti per le autorizzazioni richieste entro la fine dello scorso anno. Tra queste, la delibera condominiale e la certificazione asseverata di inizio dei lavori (Cila).
Superbonus, continua la spinta dei condomini: in attesa della proroga 2024, 4,3 miliardi di nuovi cantieri
Anche a ottobre 2023 il superbonus sui condomini fa registrare cifre elevate per il valore dei cantieri. Infatti, secondo i dati dell’Enea, nel mese scorso, rispetto a settembre, il valore degli interventi è pari a 4,3 miliardi di euro. Il totale degli investimenti effettuati nel mese scorso, quindi, segna i 92,4 miliardi di euro.
Di questa cifra, il superbonus condomini copre il 58,5 per cento del valore degli interventi, per un importo complessivo di 54,10 miliardi di euro. A seguire, le villette, con 27,2 miliardi di euro di interventi e, a chiudere, le unità funzionalmente indipendente con interventi per 11,1 miliardi di euro.
C’è quindi da registrare l’ennesimo aggiornamento mensile che testimonia quanto la partita dei bonus edilizi si stia giocando quasi interamente nei condomini. Le villette, infatti, dopo l’ultimo rinvio della scadenza del 110% di settembre scorso (tre mesi, fino al 31 dicembre 2023), hanno terminato la spinta anche perché la misura, scesa al 90% per i nuovi cantieri dal 1° gennaio 2023, nel prossimo anno non verrà riproposta.
Rimangono da terminare, dunque, i cantieri del 110% (per le villette che abbiano raggiunto il 30% dello stato di avanzamento dei lavori al 30 settembre 2022), e quelli del 90%, ovvero i nuovi interventi targati 2023.
Bonus edilizi, perché è importante chiudere i cantieri entro il 31 dicembre 2023 per il 110%
Sul superbonus condomini c’è ancora tutta la partita da giocare in vista della chiusura dei lavori entro il 31 dicembre 2023. In assenza di proroga – situazione emersa da una chiara volontà del governo guidato da Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti – le spese effettuate dal 1° gennaio 2024 verrebbero agevolate con il bonus al 70%.
Una riduzione che sta facendo in modo che i condomini si affrettino nel chiudere i cantieri entro la fine dell’anno o, quanto meno, nell’effettuare il maggior quantitativo di spese da agevolare al 110%.
La fretta di chiudere i lavori nei prossimi 50 giorni, tuttavia, sta creando numerose situazioni di difficoltà per le imprese e anche un importante quantitativo di contenziosi che potrebbe emergere in caso di mancato termine degli interventi.
I condomini, infatti, hanno firmato accordi con le imprese per ottenere il massimo del bonus (il 110%), evidentemente non accessibile alla totalità delle spese. Eventuali perdite di agevolazioni creerebbero non pochi contenzioni nel momento in cui i ritardi saranno ufficializzati.
Superbonus spinta condomini proroga, ecco cosa prevede la proposta
Da questo punto di vista si stanno muovendo le associazioni di categoria (l’Ance, ad esempio, ma anche le altre) affinché il governo stabilisca una proroga di qualche mese per concludere i lavori. Forza Italia ha presentato un emendamento al decreto “Anticipi”, atteso alla conversione in legge negli ultimi giorni di novembre, nel quale si predispone il rinvio al 30 giugno 2024 del superbonus 110% ai condomini e ai cantieri che, entro la fine dell’anno, dovessero arrivare a concludere il 60% dell’intervento complessivo. Il costo della misura, secondo stime che arrivano dalla maggioranza, sarebbe di 900 milioni di euro.