Dopo la premier Giorgia Meloni anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto sul palco della Cna, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa. Il vicepresidente del Consiglio ha parlato di tre temi in particolare: gli scioperi, il Codice della strada e il Codice degli appalti.
Salvini alla Cna: “Sciopero di 24 ore metterebbe in ginocchio un Paese”
Salvini si è scagliato contro lo sciopero nazionale dei trasporti indetto per venerdì 17 novembre, sottolineando come la protesta non abbia il diritto di bloccare l’intero Paese per 24 ore.
Lo sciopero di venerdì 17 non può negare il diritto al lavoro degli italiani. Non si possono fermare, treni e aerei per 24 ore, significa mettere in ginocchio un Paese. Scioperare per 4 ore è legittimo ma non certo per 24 ore. Se i sindacati aderiranno alla richiesta bene, sennò, come ho già fatto, interverrò con lo strumento della precettazione.
L’intervento sul Codice della Strada
Tra gli altri argomenti trattati dal vicepremier rientra il Codice della strada. Le misure adottate da Salvini verranno attuate a partire dalla fine del 2023 e porteranno notevoli cambiamenti. Il ministro non ha poi risparmiato alcune critiche.
L’auto e il furgone non possono essere i nemici. Il limite di 30 km/h nei centri urbani e l’introduzione delle Ztl non aiutano l’ambiente. Io adoro andare in bici e alcune piste ciclabili, specialmente a Roma e Milano, sono dannose per ciclisti e automobilisti. È giusto tutelare l’ambiente ma lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 è un suicidio economico e ambientale. Questa è una battaglia che stiamo portando avanti.
Il nuovo Codice degli Appalti
Matteo Salvini ha proseguito il suo discorso analizzando il nuovo Codice degli appalti. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, inoltre, ha ribadito l’importanza di sfruttare al meglio i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondamentale per la crescita del nostro Paese.
Abbiamo approvato il nuovo Codice degli Appalti e la suddivisione in lotti per evitare che a vincere siano solo le grandi imprese. Inoltre, abbiamo previsto una premialità per le aziende che usano materiale prodotto in Italia. Il nostro Paese ha un ritardo infrastrutturale di alcuni decenni, c’è bisogno di più infrastrutture. Se usiamo bene i fondi europei del Pnrr tra 4 anni l’Italia sarà più veloce e sicura.