Meglio perdere con dignità che vincere barando. E’ quello che deve aver pensato l’allenatore di una squadra di giovanissimi calciatori che ha richiamato in panchina uno dei suoi atleti dopo un gestaccio nei confronti degli avversari. “Non ho pensato al risultato ma al messaggio” ha detto Mino Iunco, ex attaccante dell’Hellas e oggi allenatore-presidente del Crazy Academy under 16, che aspettava la rimonta della sua squadra. Il Parona era avanti di un gol e i suoi ragazzi padroni di casa stavano recuperando. Vede quel gesto di cattivo gusto e non lascia correre. La sua squadra rimane in dieci e perde la partita.
Il mister punisce un baby-calciatore per un gestaccio e la squadra rimane in dieci
“Il risultato non è tutto – ha spiegato Iunco a Qn –, lo dico da padre, da ex calciatore e da allenatore. Nella vita vengono prima i valori della vittoria, contano più la lealtà e la correttezza del punteggio”. Il ragazzo espulso ha capito: “Negli spogliatoi ha pianto e si è scusato. Vorrei che in un mondo in cui ormai conta solo primeggiare e arrivare davanti agli altri si facesse finalmente inversione di tendenza e si tornasse alla lealtà e alla sportività. Il calcio è palestra di vita. Ai miei colleghi dico: diamo l’esempio, invertiamo la rotta”. Chissà se il suo esempio sarà seguito…
Stefano Bisi