Anche Papa Francesco è intervenuto in un messaggio al sesto Forum sulla pace in corso a Parigi nelle giornate di oggi, venerdì 10 novembre, e domani. Un’iniziativa nata per riunire tutti gli attori principali del panorama internazionale, chiamati a “concordare soluzioni collettive efficaci alle sfide del XXI secolo”.

A proposito del concetto di pace, Bergoglio pone l’accento sull’incoerenza di costruirla “con le armi”. Primaria importanza, piuttosto, ricopre “l’ascolto paziente, il dialogo e la cooperazione”, che “rimangono l’unico mezzo degno della persona umana per risolvere le controversie”.

L’edizione di quest’anno, sottolinea il Pontefice, “si svolge in un contesto globale estremamente doloroso“. Quotidianamente “osserviamo impotenti la moltiplicazione dei conflitti armati, con la loro gamma di sofferenze, ingiustizia e danni”.

Mentre riaffermiamo il diritto inalienabile all’autodifesa, nonché la responsabilità di proteggere chi ha l’esistenza minacciata, dobbiamo ammettere che la guerra è sempre una sconfitta dell’umanità.

Papa Francesco al Forum di Parigi: “La costruzione della pace è un lavoro lento e paziente”

Il messaggio di Francesco, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, è stato recapitato ai partecipanti al Forum e letto ad alta voce in apertura dei lavori da monsignor Celestino Migliore, nunzio apostolico in Francia.

Nessuna guerra vale le lacrime di una madre che ha visto il figlio mutilato o morto. Nessuna guerra vale la perdita della vita anche di una persona, essere sacro, creato a immagine e somiglianza del creatore. Nessuna guerra vale l’avvelenamento della casa comune, e nessuna guerra vale la disperazione di chi è costretto a lasciare la propria patria e viene privato, da un momento all’altro, della propria casa, e di tutti i legami famigliari, sociali e culturali che ha costruito.

La “costruzione della pace“, spiega il Papa, “è un lavoro lento e paziente“. Un lavoro “che richiede il coraggio e l’impegno concreto di tutte le persone di buona volontà che hanno a cuore il presente e il futuro dell’umanità e del pianeta”.

La pace durevole si costruisce giorno per giorno, attraverso il riconoscimento, il rispetto e la promozione della dignità della persona umana e dei loro diritti fondamentali, tra i quali la santa sede riconosce in particolare il diritto umano alla pace, condizione per l’esercizio di tutti gli altri esseri umani diritti.

L’auspicio è che il Forum costituisca “un segno di speranza” in virtù di “impegni rivolti a favorire il dialogo sincero, basato sull’ascolto delle grida di tutti coloro che soffrono”. Terrorismo e “violenza cieca generalizzata e della guerra” sono “piaghe che avvantaggiano solo alcuni gruppi alimentando interessi particolari, purtroppo spesso mascherati da nobili intenzioni”.

I dettagli della manifestazione

Il Forum di Parigi sulla Pace, giunto alla sesta edizione, si pone l’obiettivo di facilitare i dialoghi, creando coalizioni orientate all’azione e definendo nuove norme. Un modo di fornire risposte alle sfide urgenti del nostro tempo.

Si tratta di un palcoscenico per soluzioni, progetti e iniziative transnazionali, che vede coinvolti in un dialogo geopolitico esponenti di ogni parte del mondo. Dagli Stati Uniti alla Cina, fino a rappresentanti di ogni continente: Europa, Africa, Asia e Sud America.

Quattro gli ambiti di riferimento di questa sesta edizione. La tutela dell’ambiente, la necessità di garantire fiducia e sicurezza nel mondo digitale, ridurre le disuguaglianze e costruire la pace e un mondo più sicuro.

A Parigi si è recato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, per partecipare ad una conferenza umanitaria internazionale incentrata sulla popolazione mediorientale.