Cos’è la Circulosa? Si tratta di una polpa di cellulosa ricavata dal cotone riciclato.
Questo materiale si ottiene dal recupero delle fibre naturali presenti nei vestiti usati o rimasti invenduti.
Solitamente questa particolare fibra viene usata, sempre nel settore tessile per la viscosa, il lyocell, il modal, l’acetato e tutti gli altri tipi di fibra cellulosica.
La differenza rispetto agli altri materiali è legata al fatto che questa non viene dalla materia prima, ovvero il legno, ma bensì dal cotone.
Per il materiale da utilizzare, collabora con gli stessi brand che si ritrovano nei magazzini grandi volumi di capi fuori moda oppure con le realtà che si occupano della raccolta degli indumenti scartati dai privati.
Cos’è la Circulosa: la produzione
Per capire cos’è la Circulosa bisogna capire come e dove viene prodotta.
La sua realizzazione avviene alla Renewcell AB che ha sede in Svezia. Qui infatti, si ricava una polpa di cellulosa grazie ad un processo di riciclo del cotone che lavora soprattutto vestiti che hanno una percentuale di cotone, dal 98 per cento in su.
In questo modo possono essere recuperati vecchi abiti e tessuti dando loro nuova vita. Grazie a questo processo viene sostituita la parte tradizionale della pasta di legno usata per fabbricare vari tessuti di abbigliamento.
Durante la produzione questo materiale si miscela poi con altre fibre vergini. In questo modo si può creare ad esempio della viscosa, che assume così un aspetto setoso, diventando adatta ad abiti e camice con drappeggi.
Inoltre, la polpa che se ne ricava può anche essere inserita nei filati o lavorata a maglia in altri tessuti.
Si stima che con una tonnellata di Circulosa si possano produrre fino a 3 tonnellate di fibre di viscosa, che equivalgono secondo la Renewcell a circa 20.000 magliette.
Quali marchi la usano
Questo nuovo materiale nasce con l’obiettivo di rendere più sostenibile il mondo della moda. Alcuni grandi marchi, come Levi’s e H&M, hanno già avviato delle collaborazioni con l’azienda svedese.
Il famoso brand di jeans ha infatti lanciato sul mercato i suoi modelli 502 per uomo e quelli per donna realizzati con questo nuovo materiale.
La catena di negozi H&M invece, l’ha usata per la creazione di un vestito da donna, il Conscious Exclusive SS20.
Materiale sostenibile ma costoso
Il lancio sul mercato di questo tipo di tessuto si basa soprattutto sulla sostenibilità, obiettivo fondamentale nel settore della moda.
La Circulosa infatti è realizzata con tessuti di scarto, utilizzando un processo del tutto rivoluzionario alimentato da 100% di energia rinnovabile.
In questo modo tutti i vecchi vestiti si trasformano in un materiale naturale incontaminato che non ha bisogno di campi di cotone, olio e alberi.
Il marchio di H&M ha promesso di raggiungere il 30% dei materiali da riciclo entro l’anno 2025. Nel 2022 l’azienda era ferma al 23%.
Il rivenditore spagnolo Inditex, lo scorso anno ha venduto 621.244 tonnellate di abbigliamento e ha come obiettivo l’utilizzo del 25% di nuove fibre riciclate entro il 2030.
Ma non esistono solo questi marchi, infatti sono molti altri che già utilizzano la Circulosa e che l’hanno inserita in collezioni limitate in modo da testare il successo o meno di questi prodotti.
Secondo gli analisti al momento, il riciclaggio chimico si trova ancora in una fase iniziale. Le aziende impegnate a trasformare i vecchi tessuti in nuovi sono ancora poche e la tecnologia spesso si scontra con gli ostacoli tipici dell’economia di scala.
Un altro problema è quello della mancanza di finanziamenti massicci che rappresentano una delle motivazioni di questa ritrosia nei costi.
Infatti i materiali vergini, frutto di un mix di petrolio, legno e cotone, rimangono più economici da produrre rispetto a quelli realizzati con le nuove fibre frutto di riciclo.