La premier Giorgia Meloni ha preso parte quest’oggi all’Assemblea nazionale della Cna, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa. Il presidente del Consiglio è intervenuta in videocollegamento affrontando diversi temi, dall’evasione fiscale alla riforma costituzionale. Meloni ha anche sottolineato gli interventi del governo in merito agli stipendi, ribadendo che il salario minimo orario non può essere la giusta soluzione.

Meloni alla Cna: “L’Italia ha pagato l’instabilità politica”

Tra i principali argomenti affrontati dal presidente del Consiglio rientra la riforma costituzionale. Meloni ne ha parlato al termine del suo discorso, ribadendo l’importanza di garantire l’elezione diretta del premier.

Cercheremo il consenso ampio in Parlamento, se non sarà possibile chiederemo ai cittadini cosa pensano. Confido che gli italiani non si faranno sfuggire l’occasione di approvare la madre di tutte le riforme. L’elezione diretta del premier garantirà la stabilità al nostro Paese. L’Italia ha pagato l’instabilità politica. Per 75 anni di storia repubblicana abbiamo avuto 68 governi, con un orizzonte medio di un anno e mezzo.

Il problema stipendi e il dibattito sul salario minimo

Ampia parte dell’intervento di Meloni è stata dedicata al tema dei salari. Il calo degli stipendi in Italia continua a tenere banco e il Presidente del Consiglio ha voluto ribadire la sua posizione.

C’è un problema di salari che non si risolve in Italia con il salario minimo orario, e penso che qui siamo tutti d’accordo. In Italia, nazione presa a modello per la sua capacità di contrattazione, il problema si risolve rafforzando la contrattazione, estendendola ai settori che non sono coperti. 

La lotta del governo all’evasione fiscale

Nel corso dell’intervento all’Assemblea nazionale della CNA la premier ha condannato l’evasione fiscale, sottolineando quanto sia importante combattere il pregiudizio dell‘artigiano evasore.

Noi combattiamo l’evasione fiscale, quella vera, non quella presunta. Nei giorni scorsi in Consiglio dei ministri abbiamo approvato una norma che si vuole fidare dei suoi cittadini. Il decreto interviene sulla disciplina dell’accertamento, riduce le sanzioni e introduce il concordato preventivo biennale. Vogliamo spezzare l’insopportabile equazione secondo cui un artigiano, una partita Iva, deve essere un evasore per nascita. Una menzogna, che noi abbiamo combattuto sempre. 

Lavoro e occupazione

Non è poi mancato un accenno ai dati sul lavoro, che fanno segnare una leggera ripresa del mercato italiano. Giorgia Meloni ha ribadito come le stime siano incoraggiati ma ci sia ancora molta strada da fare.

Il lavoro è la nostra priorità assoluta, per quello abbiamo abbassato le tasse alle imprese che assumono. Il nostro lavoro sta dando i suoi frutti, con il tasso di occupazione che nel mese di settembre ha raggiunto il 61,7%. Il tasso di disoccupazione è sceso al livello più basso degli ultimi 15 anni e dal settembre dello scorso anno abbiamo 512mila posti di lavoro in più.