Lazio-Roma le dichiarazioni dei protagonisti. – Dopo tanta attesa è arrivato il tempo del derby della capitale d’Italia tra Roma e Lazio. Un vero e proprio scontro diretto per l’Europa League tra due formazioni che hanno deluso le aspettative in campionato con un inizio a rilento rispetto ai pronostici. La squadra di Sarri era reduce dalla vittoria per uno a zero contro il Feyenoord con la rete di Ciro Immobile. La Roma di Mourinho invece dopo la clamorosa vittoria per due a uno agli ultimi minuti contro il Lecce era di ritorno dalla trasferta di Praga contro lo Slavia. Di seguito le parole dei protagonisti.
Lazio-Roma, le parole dei protagonisti
Dopo la deludente parentesi contro l’Inter per uno a zero, la Roma è ripartita dalla vittoria all’Olimpico contro il Lecce per due a uno in maniera clamorosa al recupero con la rete decisiva di Lukaku. Ora i capitolini vogliono continuare il trend battendo la Lazio di Sarri che nell’ultimo turno di campionato aveva perso in maniera inaspettata contro il Bologna per uno a zero. Ecco le parole della gara giocata alle ore 18:00.
Le parole di Sarri
Sarri dopo lo zero a zero con la Roma si è detto soddisfatto ai microfoni di Dazn:
“La squadra mi sembra in crescita sul piano tattico e caratteriale. Dobbiamo ritrovare la pericolosità offensiva dell’anno scorso. Questa è una partita particolare, quando non la puoi vincere non la devi perdere. Le migliori palle gol sono state nostre, mi dispiace per il terreno non all’altezza di queste due squadre. Soprattutto per noi che vogliamo giocare palla a terra. Per la prestazione, ci teniamo il punto”.
Sul rapporto con Mourinho:
“C’eravamo già visti prima della partita, ci vogliamo bene. C’è il Mourinho persona che a me piace, mentre molto meno quando fa il personaggio”.
Continua il rebus Kamada e si allontana la zona Champions:
“Kamada l’ho messo lì per disperazione, mi hanno chiesto il cambio in 3 ad un certo punto. L’idea all’inizio era di mettere Castellanos, perché Ciro aveva speso tanto. Purtroppo Marusic, Vecino e Felipe Anderson hanno chiesto il cambio nel giro di 2 minuti, Champions? Noi dobbiamo pensare a stabilizzarci su questo livello di prestazione, poi i risultati saranno una conseguenza. Se il carattere è questo, siamo destinati a salire“.
In conferenza stampa l’ex Napoli e Juventus ha criticato le condizioni del manto erboso:
Io non ho mai avuto paura di perdere, poi giochi contro una squadra fisica, ci sta che su una palla ferma possono farti male. Ma le palle da gol nitide sono le nostre. Il derby non è una partita normale, non bisogna rischiare di perdere. Più ne gioco, peggio sto, la sento sempre di più. Abbiamo ritrovato la capacità di stare corti, una bella solidità difensiva. Con la pericolosità offensiva dell’anno scorso, avremmo vinto una partita così. Dispiace per il campo. Questo stadio è bello per farci i concerti, brutto per vedere il calcio e impossibile da giocarci”
Le parole di Mourinho
Ecco le parole di Mourinho ai microfoni di Dazn:
“Quando giochi lo fai per vincere. Il punto è meglio che una sconfitta. Quando affronti un avversario diretto è meglio non perdere. Hanno giocato i giocatori che avevano la migliore condizione, soprattutto a centrocampo. ha giocato chi aveva testa e cuore per una gara di questo livello. Sapevo che i due quinti non potevano giocare 90 minuti, ma lì avevo soluzioni per compensare il loro modo esigente di giocare. Dietro avevo solo questi. L’arbitro ha un criterio solo con noi, dando due gialli a due difensori in 25 minuti, e questo ci ha messo in difficoltà”.
Non manca la frecciata a Pedro:
“Pedro è un grande giocatore, ma poteva fare anche nuoto per come si butta. Abbiamo fatto una grande gara, anche con la palla. E’ mancato il gol, abbiamo avuto qualche opportunità che potevamo sfruttare meglio. Rui non ha praticamente toccato palla, ma quando l’ha fatto è stato grande”.
Sul rapporto con Sarri:
“Lui è sempre molto simpatico con me. Abbiamo scherzato prima della partita su quanto detto in settimana e ci vogliamo bene. Dopo la partita abbiamo detto che nessuno di noi ride o piange. Questo è quanto emerge con un pareggino”.
In conferenza stampa l’ex Inter ha criticato la prestazione dell’arbitro Massa:
“Guarda, Colombo era il quarto arbitro e per me è un grande arbitro e grande quarto arbitro. È stato tranquillo, parlava con la panchina della Lazio e la nostra e mi ha detto una cosa per calmarmi, ma è una cosa che non accetto. Mi ha detto che noi non vogliamo fare quel tipo di giallo per protesta e io gli ho chiesto perché lo avessero fatto con Mancini a Milano dopo 10’ e lui mi ha risposto che è un’altra partita. La partita di Milano e quella odierna è dello stesso campionato e questo è un problema. Immobile ha protestato, sappiamo tutti che questo è giallo, lo sappiamo tutti. Immobile ha dominato completamente Massa, però va bene perché ho finito senza gialli grazie a Colombo, top player”.
Sulla disposizione tattica Mourinho è chiaro:
“Sapevo che per i due quinti Spinazzola e Karsdorp sarebbe stato difficile fare tutti i 90’, abbiamo avuto un’esigenza diversa, un dispendio emozionale diverse. Anche con Zalewski eravamo a metà e metà, non si è allenato tanto in settimana, poi avevamo Celik e Kristensen. Sapevo che Bove avrebbe dovuto fare un lavoro diverso, avevo i centrocampisti in panchina che non potevano entrare come Pellegrini, poteva entrare Aouar ma non ha la capacità fisica per fare il lavoro di Bove, poteva entrare Renato Sanches ma era difficile per lui entrare in una partita fisica ed esigente.Prosegue Mourinho:
“Quando hai Dybala e Lukaku, pensi sempre che sia difficile migliorare, puoi mettere un po’ più di freschezza e qualità, la tendenza è lasciarli in campo. Abbiamo cambiato Dybala per Azmoun, ma non eravamo sicuri di poter migliorare qualcosa. Se il risultato non è quello che vogliamo, per il modo di stare in campo, è stato ok. Diciamo la verità, la Lazio ha preso un palo e Rui Patricio ha fatto una parata straordinaria, ma sentivo che il controllo della partita era nostra, potevamo vincerla. Solo in un momento ho pensato di piangere, quando avevamo palla e abbiamo regalato un corner. Se avessimo preso gol, avrei pianto in campo. Siamo allenati per uscire dal basso e abbiamo regalato un corner”.