Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, torna a parlare di premierato e della proposta di riforma costituzionale avanzata dal governo Meloni.

Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, infatti, si appresta a iniziare l’iter parlamentare del progetto di riforma. Con una sorpresa: la prima lettura non partirà dalla Camera, dove il testo era atteso, ma dal Senato.

Questa decisione, secondo la lettura delle opposizioni, sarebbe legata alla volontà della premier di arrivare all’approvazione del testo entro giugno, in coincidenza con le elezioni europee. Ma non solo.

Il sospetto è che Fratelli d’Italia intenda far viaggiare la riforma costituzionale parallelamente al ddl per l’autonomia differenziata, così da controllare l’atteggiamento dell’alleato leghista e prevenire eventuali sorprese da parte del partito di Matteo Salvini.

Secondo i critici del Governo, infatti, FdI e Lega avrebbero stipulato un patto per portare a casa, senza intoppi, i due rispettivi testi bandiera prima delle elezioni europee.

Premierato, Bandecchi (AP): “Riforma costituzionale sbagliata. Meloni ha scelto la via sbagliata”

Proprio il sospetto che la riforma costituzionale per il premierato voglia essere utilizzata come bandierina per le europee da parte della premier Meloni infiamma oggi la critica di Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare.

Bandecchi, già espressosi sul merito della riforma costituzionale, definita come «soluzione parziale e avventata che non può risolvere il problema della stabilità politica» intravede infatti degli esiti rischiosi nel progetto di riforma avanzato dal Governo. Anziché portare stabilità, come auspicato nelle intenzioni, il premierato porterà, secondo Bandecchi, a «una maggior fragilità politico istituzionale del sistema italiano».

Pur riconoscendo la necessità di intervenire per garantire una stabilizzazione del sistema, Bandecchi non può non notare come la premier Meloni abbia scelto, tra le vie possibili, quella «indubbiamente più sbagliata».

Riforma costituzionale per il premierato, Bandecchi (AP): “La priorità è restituire dignità al Parlamento, falcidiato dal disastroso taglio dei parlamentari”

Anziché promuovere una riforma in grado di restituire dignità al Parlamento «negli ultimi anni privato delle sue prerogative e falcidiato dalla riforma populista voluta a sinistra sul taglio dei parlamentari», il Governo ha intrapreso per Bandecchi una strada che minerà soltanto la tenuta del sistema.

Il punto più critico, secondo il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, è il depotenziamento della figura del Presidente della Repubblica, «l’unica che davvero raccoglie il consenso e la fiducia degli italiani» e che ha saputo garantire, nel corso della storia repubblicana, «l’unità del Paese».

Bandecchi (AP): “Le riforme costituzionali non possono essere utilizzate a scopi elettorali”

Al di là del merito della riforma, poi, a non convincere Stefano Bandecchi sono le modalità con cui il Governo intende portare avanti il progetto. Il riferimento, in particolare, è alla volontà di far partire il testo dal Senato e di blindare, il più possibile, la discussione sugli emendamenti.

Questi aspetti, secondo il sindaco di Terni, non fanno che sottolineare la vena eccessivamente decisionista della premier Meloni, già constatabile a partire dalla decisione di lavorare sola all’accordo Albania – Italia, duramente criticato da Bandecchi o anche alla volontà di approvare la manovra di bilancio senza emendamenti.

Queste forzature, nell’analisi del coordinatore nazionale di Alternativa Popolare delineano non solo una mancanza di rispetto delle opposizioni, ma anche della stessa maggioranza.

Infine, Bandecchi non può non sottolineare come, se le intenzioni della premier sono davvero quelle di migliorare la stabilità politica del Paese, è bene che si smetta di «piantare bandierine qua e là in vista delle elezioni europee: le riforme costituzionali non possono essere utilizzate a scopi elettorali».