L’esercito israeliano nel tentativo di contenere l’attacco di Hamas ha sparato sui propri civili lo scorso 7 ottobre. A rivelare questo macabro dettaglio è stato diffuso da ‘The Grayzone‘.

Israele ha sparato sui propri civili il 7 ottobre?

Fuoco su persone che non c’entravano nulla con Hamas. L’esercito israeliano sarebbe colpevole di aver esploso colpi di arma da fuoco sui propri civili nel tentativo di affrontare l’attacco delle milizie islamiche dello scorso 7 ottobre. A rivelare questi episodi è un articolo pubblicato su “The Grayzone“, sito web di giornalismo investigativo lanciato dal giornalista statunitense Max Blumenthal.

Cosa è successo il 7 ottobre?

Non sarà mai chiaro fino in fondo cosa è successo e quali motivazioni hanno portato le truppe israeliane a sparare indiscriminatamente sui propri cittadini con armi pesanti. Non è chiaro nemmeno il numero di persone morte ma diversi testimoni hanno confermato questo atteggiamento da parte dei militari. Secondo Tuval Escapa, il coordinatore della sicurezza del Kibbutz Be’eri che ha istituito una linea diretta tra i residenti e l’esercito, i comandanti israeliani hanno preso “decisioni difficili”, tra cui “bombardare case di civili per eliminare eventuali i terroristi insieme agli ostaggi”.

Le testimonianze

Un cittadino israeliano sopravvissuto a una situazione di stallo con ostaggi a Be’eri ha affermato che, durante gli intensi scontri, le forze speciali israeliane hanno ucciso tutti alcuni ostaggi insieme a due militanti di Hamas che si arrendevano, usando proiettili di carri armati e sparando senza prestare alcuna attenzione. Tra i testimoni qualcuno racconta anche di attacchi aerei.

La storia dei bambini decapitati da Hamas e i cadaveri carbonizzati

Per un mese il regime israeliano ha parlato di Hamas dicendo che lo scorso 7 ottobre il gruppo islamico aveva decapitato almeno quaranta minori. Una storia che ad oggi – riporta Grayzone – sarebbe solo propaganda. Sempre secondo The Grayzone i fact-checker ora ipotizzano che alcune delle foto più orribili diffuse dal governo israeliano di cadaveri carbonizzati e “corpi bruciati in modo irriconoscibile” potrebbero in realtà rappresentare le vittime inflitte dal proprio esercito. Due giorni fa c’è stato l’anniversario dell’attacco del 7 ottobre.