La Juventus è tornata tra le prime del campionato di serie A ma il dibattito da due anni a questa parte è sempre lo stesso: Allegri è un difensivista e cortomusista o cosa?

Tutto è cominciato quando nell’estate del 2021 la società bianconera ha stravolto i piani che si era prefissata nei due precedenti tornando sui propri passi richiamando Massimiliano Allegri a guidare la squadra.

Squadra che nel frattempo durante la sua assenza e sotto la gestione di altri due allenatori che si sono succeduti aveva vinto uno scudetto e conseguito l’accoppiata Coppa Italia-Supercoppa italiana.

Si vociferava da tempo che il tecnico livornese ex Milan avesse ricevuto il ben servito dopo la militanza di ben 5 anni in cui aveva collezionato 5 scudetti di fila, 4 Coppe Italia consecutive, 3 Supercoppe Italiane e 2 finali di Champions perse contro il Barcellona e il Real Madrid perché a Paratici e Nedved sarebbe balzato in testa l’idea di poter dimostrare come il bel gioco e risultati potessero coesistere.

L’esperimento Sarri portatore sano di gioco strabiliante fallì allorché i suoi rapporti con i giocatori non erano un granché e venne invitato a fine stagione seppur con la conquista di un tricolore a lasciare Torino, l’anno successivo anche quello di Andrea Pirlo fu ritenuto un’esperienza da debellare anche se con una bacheca arricchita da due dei tre obiettivi stagionali da raggiungere.

Così il presidentissimo Andrea Agnelli in prima persona si assunse la responsabilità di richiamare Allegri con l’incarico di rimettere in sesto una macchina che non era più capace di sopraffare l’avversario.

Risultato? Prima stagione senza trofei e quarto posto acciuffato nelle ultime giornate, seconda stagione senza trofei e con un terzo posto diventato settimo dopo i punti di penalizzazione ricevuti per le vicende extracampo che riguardavano la società e non la squadra.

In questo biennio a digiuno di affermazioni il resto lo hanno raccontato il gioco inesistente e una campagna acquisti onerosa evidentemente sbagliata e senza senso.

Le principali colpe per i risultati che non sono arrivati alla fine sono state attribuite all’allenatore che guadagna più di tutti in serie A, circa 9 milioni die euro lordi a stagione.

Proprio perché guadagna tanto secondo molte personalità giornalistiche, tifosi di altre squadre e tifosi della Juventus che non lo digeriscono la squadra non può non vincere, finora secondo la loro impressione non ha dato quel quid in più anzi ha innestato una mentalità difensivista e cortomusista.

In pochi anzi pochissimi e io sono tra questi sostengono che il problema non sia rappresentato dall’allenatore ma da un insieme di tanti fattori, uno dei quai riconducibili alla mancanza di giocatori di qualità.

Allegri, difensivista e cortomusista: verità costruita ad hoc dai suoi detrattori o esigenza dettata dalle risorse a disposizione

Al tecnico toscano gli hanno appiccicato l’etichetta di difensivista e cortomusista perché la sua Juventus non fa altro che rinchiudersi dentro la sua metà campo a volte nella sua area di rigore. Preferisce dopo il vantaggio di misura ottenuto mettersi dietro la linea della palla e limitarsi a non far passare nemmeno l’aria che respirano i giocatori avversari.

I fatti sembrano dare ragione a chi si è schierato da tempo dalla parte dei detrattori ovvero a coloro i quali non vedono l’ora che Massimiliano Allegri se ne vada via a gambe elevate.

Molte partite la Juventus le ha affrontate col piglio di chi vuol pensare solo a gestire e mai proporre. Più che quest’anno nella scorsa stagione si è ripetuta spesso in questo atteggiamento in mezzo al campo, dall’inizio invece della nuova stagione sembrava che le cose stessero cambiando perché alcune partite sono state interpretate diversamente lasciando dunque un velo di ottimismo anche ai “tifosi odiatori”.

L’ultimo impegno di campionato contro la Fiorentina ha restituito a tutti una squadra capace solo di difendere e mai capace di fraseggiare nelle manovre d’attacco non registrate nello score del tabellino finale. E’ la colpa di chi sarebbe? Di Allegri che vuole giocare in questo modo!

Nonostante Firenze io rimango del mio parere, e vi spiego il motivo: la logica dei detrattori che si basa su un ragionamento secondo il quale la Juve gioca così perché lo pretende e lo vuole l’allenatore è sbagliata.

Non mi ergo a massimo conoscitore del calcio ma le accuse rivolte al tecnico starebbero in piede dal momento in cui avesse a disposizione una rosa di qualità. La verità è che la Juve non ha questi grossi giocatori capace di fare la differenza o calciatori di rango internazionale. La Juventus ha una buona rosa formata da interpreti che possono giocare entro certi limiti e non possono esprimere tutto questo calcio fantasioso che si richiede dall’esterno.

Se i tifosi della Juventus non riescono ad ammettere che il materiale a disposizione dell’allenatore è quello che è (ne dubito fortemente perché i tifosi della Juve sanno e come se lo sanno cosa vuol dire avere una rosa formata da grandi giocatori) vuol dire che vogliono remare solo contro e da qui costruire una verità ad hoc fatto su misura su un allenatore che non è vero che vuole giocare male e difendersi ma il contrario, non può perché deve arrangiarsi e trarre il massimo dalle risorse a disposizione.

Miretti, Mc Kenny, Kostic, Weah, Fagioli, Rabiot, giocatori giovani e di prospettiva ma anche affermati come il serbo e il francese non sono Pjanic, Khedira, Marchisio, Pirlo, Vidal. Bremer, Gatti, Rugani pur essendo bravi non sono Bonucci, Chiellini e Barzagli. Vlahovic per quanto strapagato (siamo sicuri che alla fine l’affare non l’abbia fatto la Viola) e giovane non è Higuain. E un Dybala in squadra c’è?

Perché Allegri non è difensivista: il passato parla per lui

Questione solo di risorse a disposizione, anche l’allenatore più pagato al mondo può avere la sensazione di non sapere dove mettere mano a un squadra che più di tanto non può dare, anzi che può dare tanto in termini di risultato solo se schierata in una certa maniera.

Ad oggi la squadra ha il suo punto di forza nella difesa. Per quanto Gatti, Bremer e Rugani non siano Barzagli, Chiellini e Bonucci riescono a costituire una difesa granitica capace di reggere l’assalto martellante degli avversari anche per più di un tempo o per tutta la partita. Allegri forse l’avrà capito? Avrà magari capito che una squadra in pieno processo di ricostruzione bisogna puntellarla a partire dalla difesa? Passerà dunque anche a lavorare meglio anche sul centrocampo e sull’attacco?

Allegri non è difensivista perché in passato quando ha avuto modo di giocare anche 4 punte, l’ha sempre fatto. Sia quando allenava la Juve che quando sedeva sulla panchina del Milan.

Il suo Milan giocava con Seedorf, Ibrahimovic, Robinho e Boateng e più un centrocampista Nocerino che si inseriva e puntualmente faceva gol. Il tecnico toscano ha sempre schierato il 4-3-3 la sua squadra che si trasformava in un 4-2-4. Non ci credete? a testimoniarlo ci sono i tabellini delle partite non lo dico tanto per.

Alla Juve dopo il suo primo anno ha preferito schierare Higuain, Dybala e Mandzukic in avanti più Cuadrado e Dani Alves che spingevano come i forsennati, questo tipo di schieramento è tipico di un allenatore difensivista, non credo proprio.

La verità potrebbe essere questa piaccia o non piaccia: ad oggi la Juventus non è più la tritasassi che era e non ci somiglia nemmeno un pò.

Ad oggi Massimiliano Allegri da Livorno fa quel che può con quello che ha. Lavorando in questo senso sta dimostrando di fare la differenza. Al suo posto qualcun altro dove avrebbe portato la squadra?