La festa di San Martino è una ricorrenza di grande rilevanza in Italia, tanto che persino Giosuè Carducci trasse ispirazione da questa data per comporre una delle sue poesie più celebri, intitolata proprio “San Martino”.

San Martino quando è?

La festa di San Martino si celebra l’11 novembre. Questa giornata è nota anche Estate di San Martino, poiché coincide con un periodo in cui l’autunno tende a essere più mite e soleggiato, anche se oggi ciò non è più così evidente a causa dei cambiamenti climatici.

Questo giorno è collegato a tradizioni agricole, come l’apertura delle botti per assaggiare il vino “novello”, da cui deriva il detto “a San Martino ogni mosto diventa vino”. Inoltre, era consuetudine rinnovare i contratti agricoli e tenere fiere di bestiame.

La Festa di San Martino è un’occasione per celebrare i frutti della terra e il buon cibo. In tutta Italia, la gente si riunisce a tavola per gustare prelibatezze locali come carne alla brace ad Ascoli, pittule e vino in Salento e biscotti tipici a Palermo. Tra questi piatti tradizionali, l’oca è particolarmente apprezzata, contribuendo a rendere questa festa non solo un omaggio al santo, ma anche un momento di gioia culinaria.

Chi era San Martino?

San Martino di Tours fu un vescovo cristiano che visse nel IV secolo d.C. Originario della Pannonia, una regione dell’Impero Romano che corrisponde in parte all’attuale Ungheria, Martino era figlio di un veterano di guerra che lo incoraggiò a diventare un soldato quando raggiunse l’età adatta.

Il destino di Martino cambiò durante il suo servizio nell’esercito romano, quando, in una fredda giornata, notò un mendicante male equipaggiato che soffriva per il freddo. Colpito da compassione, Martino divise il suo prezioso mantello militare a metà e lo condivise con il povero. Quella notte, ebbe un sogno in cui vide Gesù Cristo.

Questo incontro lo spinse ad abbracciare la fede cristiana e a intraprendere il cammino spirituale. Dopo vent’anni di servizio nell’esercito, Martino abbandonò la carriera militare per dedicarsi alla vita monastica.

Martino, come fervente seguace di Cristo, viaggiò ampiamente per convertire i pagani e promuovere la fede cattolica, concentrandosi soprattutto nelle campagne. La sua predilezione per i viaggi lo portò a diventare il patrono dei pellegrini.

Nel 371 d.C., Martino fu nominato vescovo di Tours, anche se alcune persone furono sorprese dalle sue umili origini. Come vescovo, Martino contribuì alla costruzione di monasteri, alla cura delle anime dei fedeli e, secondo la tradizione cristiana, compì diversi miracoli che lo resero un santo.

San Martino morì l’8 novembre 397 d.C., ma la sua festa viene celebrata il 11 novembre. La vita di San Martino, trascorsa nelle campagne e tra i ceti sociali più umili, è strettamente associata a rituali e usanze della tradizione contadina. Il giorno di San Martino coincide con un periodo di grande attività nel mondo agricolo, quando si aprono le botti per degustare il vino “novello” (da cui il detto: “a San Martino ogni mosto diventa vino”). In passato, era anche il momento in cui venivano rinnovati i contratti agricoli e si tenevano fiere del bestiame.