A Milano un cittadino algerino di 37 anni è stato arrestato con l’accusa di legami con il terrorismo durante dei controlli in metropolitana. Lo hanno messo in manette, nei giorni scorsi, alcuni agenti della Polizia di Stato operanti nel capoluogo lombardo. Il soggetto era destinatario di un mandato di cattura internazionale. Al momento dell’arresto egli ha gridato ripetutamente “Allah Akbar” e ha tentato di tirare fuori un coltello con una lama di 12 cm dal suo zaino.
Milano, 37enne arrestato per terrorismo in metropolitana: cos’è successo
La notizia è emersa solamente oggi, giovedì 9 novembre 2023, ma risale ai giorni scorsi. La Polizia di Stato di Milano ha arrestato un uomo, destinatario di mandato di cattura internazionale per partecipazione al terrorismo, durante alcuni controlli di routine in metropolitana. Il soggetto, di 37 anni, è un cittadino algerino che si trovava da qualche tempo nel capoluogo lombardo.
A predisporre i servizi degli agenti era stato, nelle settimane e nei mesi precedenti, il questore di Milano Giuseppe Petronzi. Le attività erano e sono legate tutt’oggi alla prevenzione e alla repressione dei reati sulle linee metropolitane meneghine.
Stando alle notizie che emergono su una prima ricostruzione dei fatti, pare che l’uomo si sia mostrato sin da subito molto aggressivo nei confronti degli agenti della Polizia di Stato e, più nello specifico, nei confronti dei membri della Polmetro. Questi hanno fermato il 37enne, che si sarebbe subito agitato.
Egli, secondo quanto riferito, ha poi gridato ripetutamente l’espressione tipica della religione musulmana “Allah Akbar” che vuol dire, tradotta in italiano, “Allah è il più grande”. L’uomo poi ha cercato di tirare fuori dal proprio zaino un misterioso oggetto. Presto gli agenti hanno capito che si trattava di un coltello con una lama di più di 12 cm di lunghezza.
Subito gli uomini della Polmetro si sono insospettiti e hanno capito che si trovavano di fronte ad una situazione anomala, particolare e da approfondire. Non si sono lasciati intimidire. Anzi, il contrario. Hanno bloccato l’uomo e hanno proceduto con ulteriori controlli.
Chi è il 37enne algerino arrestato a Milano?
Gli agenti hanno svolto alcune veloci comparazioni foto-dattiloscopiche. Queste hanno permesso di capire che si trattava di un soggetto ricercato in Algeria. Nei suoi confronti pendeva un mandato di arresto internazionale per partecipazione ad associazione terroristica. Sembra che il 37enne algerino sia collegato con l’Isis.
A far insospettire gli agenti sono stati, in particolar modo, gli atteggiamenti aggressivi dell’uomo nei loro confronti. Egli si sarebbe subito dimostrato molto agitato davanti ai controlli. Poi l’espressione da lui pronunciata ripetutamente e il cercare di tirar fuori un coltello con una lama di 12 cm non ha fatto altro che peggiorare per lui le cose.
Poi, dagli accertamenti compiuti in questura da parte degli esperti della Digos è emerso che l’uomo fermato durante i controlli in metropolitana a Milano era ricercato a livello mondiale. Secondo le indagini svolte a suo carico, egli dal 2015 sarebbe un membro delle milizie dello Stato islamico. Sarebbe anche coinvolto nello scontro bellico siro-iracheno.
Il soggetto dunque è finito in manette all’istante. È stato portato nel carcere di San Vittore a Milano. Al momento è in attesa di essere trasferito in patria, in Algeria. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha già dato il via libera per l’estradizione dell’uomo.
A disporre il rimpatrio in Algeria erano stati gli esperti della Corte d’Appello di Milano competente per la procedura di estradizione. Una volta tornato nel suo Paese d’origine dovrà rispondere alla accuse e sarà giudicato all’interno di un tribunale.
Le accuse a carico dell’algerino sono pesanti. Egli è ritenuto, dal 2015, appartenente alle milizie dello Stato Islamico e impiegato nel teatro bellico siro-iracheno.
Non è la prima volta che sentiamo parlare di arresti a Milano per terrorismo. Lo scorso 17 ottobre, con un blitz, erano finiti in manette due uomini ritenuti membri dell’Isis.