Proseguono le indagini riguardanti l’omicidio di Pierina Paganelli, consumatosi a Rimini la sera del 3 ottobre scorso. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero i filmati di una telecamera di videosorveglianza mai esaminata prima. Filmati che, grazie alla diversa inquadratura di quelli già visionati, potrebbero svelare qualche dettaglio in più sull’assassino e i suoi potenziali complici, che secondo la nuora della 78enne, Manuela Bianchi, sarebbero arrivati “da fuori”.
Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, nuova telecamera al vaglio degli inquirenti
A riportare la notizia di una nuova telecamera finita al vaglio degli inquirenti è stata la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, andata in onda ieri, 8 novembre. Si tratterebbe di una telecamera mai analizzata prima.
E avrebbe un’inquadratura diversa rispetto a quella della farmacia posta a circa 40 metri dalla rampa d’accesso al garage dello stabile di via del Ciclamino, che aveva ripreso la macchina di Pierina rincasare e delle sagome scure avvicinarsi al luogo del delitto.
La speranza è che possa svelare qualche dettaglio in più sull’assassino e i suoi potenziali complici, confermando o smentendo la versione dei fatti dei principali sospettati: la nuora della vittima, Manuela, il fratello Loris Bianchi e i vicini di casa Louis Dassilva (amante della prima) e Valeria Bartolucci.
Non si esclude che gli aggressori dell’anziana siano tornati sul luogo dell’omicidio, dopo averlo compiuto. Né si esclude che qualcuno abbia trovato il corpo prima che la nuora, uscendo per accompagnare la figlia 16enne a scuola, desse l’allarma, il 4 ottobre mattina.
Un nuovo sopralluogo ha riguardato, intanto, i locali interessati dal crimine. Ciò che gli investigatori stanno cercando di capire è se il killer della 78enne avesse manomesso l’impianto elettrico dello stabile. Si spiegherebbe così il motivo per cui, secondo alcuni testimoni, l’ascensore, quella sera, fosse bloccato (e le luci delle scale spente). È possibile che fosse stato un atto premeditato, compiuto per cogliere di sorpresa l’anziana ed evitare che terze persone si trovassero nei paraggi al momento dei fatti.
Le dichiarazioni rilasciate da Manuela Bianchi ai giornalisti
Intercettata dai giornalisti di alcune testate locali, nelle scorse ore Manuela Bianchi ha fatto sapere di essere convinta che “l’assassino venga da fuori”: che non si tratti, cioè, di uno dei condomini dello stabile di via del Ciclamino. E avrebbe anche ribadito di essere andata via dall’appartamento che condivideva con la famiglia sullo stesso pianerottolo di quello della suocera solo per proteggere sua figlia dalle attenzioni delle telecamere (e non a causa di contrasti con il marito Giuliano Saponi, da poco tornato a casa dopo la lunga degenza dovuta all’incidente subìto a maggio).
Non avrebbe rilasciato dichiarazioni, invece, in merito alla presunta relazione extraconiugale con il vicino Louis, il cui alibi, negli scorsi giorni, è stato in parte smentito dalle telecamere. Agli inquirenti l’uomo, di origini senegalesi, aveva detto di aver trascorso la serata dell’omicidio a riposare, perché ancora dolorante a causa di un incidente avuto in moto il giorno precedente.
Dai filmati che lo hanno ripreso quel 3 ottobre sera sembra però che non zoppicasse. E che indossasse abiti diversi rispetto a quelli che aveva consegnato alla polizia per tutti i rilievi del caso. L’impressione è che, insieme alle altre persone attenzionate dalle indagini, non sia del tutto estraneo ai fatti.
Del resto se ci si concentra su di loro un motivo c’è: chi indaga è convinto che il killer di Pierina la conoscesse – a differenza di ciò che dice la nuora – e che addirittura la odiasse. L’avrebbe colpita, infatti, con oltre 29 coltellate, simulando una violenza sessuale. Lo metteva in evidenza anche l’investigatore privato Ezio Denti in questa intervista: “Chi ha ucciso Pierina la odiava, che non ci siano indagati non significa che non ci siano forti sospetti”