TikTok domina incontrastato il mercato dei social quanto a diffusione fra i più giovani. Scrollare i video, mettere “like”, postare e fare dirette sono pane quotidiano per gli under 18, che spendono sulla piattaforma buona parte del loro tempo.

Tag24 ha scoperto che molti studenti delle scuole superiori, tra i 14 e i 17 anni, in tutta Italia avviano live TikTok fin dai primi minuti dall’arrivo a scuola e poi durante le lezioni in barba al docente. Basta passare cinque minuti sulla piattaforma cinese per incappare in queste dirette. Studenti e studentesse condividono tramite il proprio cellulare live durante l’orario di lezione con il docente che spiega o interroga. Cosa che non solo viene tranquillamente ammessa dagli stessi utenti, ma si sente chiaramente il professore parlare in sottofondo. È tutto documentato nel video che potete vedere di seguito. Nonostante sia stato oscurato per motivi di privacy è chiaro che i ragazzi siano a scuola in diretta su TikTok.

Studenti su TikTok: live e challenges a scuola durante la lezione

Una studentessa di un liceo di Roma avvia il video durante la lezione, nella quale conferma di stare a scuola e risponde alle domande poste dagli utenti, praticamente fornendo anche dati personali come l’età, il nome completo e la città di residenza. Pericolosissimo!

Il meccanismo è reiterato e ogni live si svolge sempre (o quasi) allo stesso modo. Ragazzi e ragazze si mostrano in video durante la lezione, si prestano a challenges e rispondono alle domande degli utenti. Si apprende, così, che A.M è di Siracusa, ha 15 anni, frequenta il secondo anno di liceo e, a detta sua, “il professore non mi ha mai sgamata“.

Comportamento simile anche per E.K. che ascolta i brani che le suggerivano in live, mentre M.F si fa acconciare i capelli come dal parrucchiere. Gel, spazzola e kit per fare i baby hair durante l’ora di inglese. Un altro ragazzo, invece, accende la live durante la dettatura della traccia di un compito in classe, accanto a lui, la compagna di banco fuma una sigaretta elettronica.

M.DM. è la più piccola fra le ragazze viste in live solamente nella mattinata di oggi, 9 novembre 2023. Provincia di Salerno, 14 anni, la studentessa comincia una diretta, sempre durante una lezione, nella quale figura come ospite un ragazzo C.C. di un anno più grande. I due chiacchierano come in una tranquilla conversazione al bar e ai reiterati tentativi del professore di fare lezione la giovane risponde: “Altri 5 minuti”.

In un liceo di Aversa si gioca pure a carte in diretta dalle aule scolastiche. Gli studenti che compaiono davanti alla telecamera del cellulare ballano e mangiano pizza, ammettendo chiunque come “ospiti” alla diretta.

Ma non finisce qui. Popolari le challenges come quella fatta a G.A: rimanere scalza in classe per ottenere 14 rose (uno dei “regali Live di TikTok” per ottenere diamanti). A destare maggiore preoccupazione è ciò che viene mostrato: richieste, a volte, molto spinte, totale mancanza di rispetto verso il docente e minorenni che fumano impunemente sigarette elettroniche.

Dall’analisi di questo uso della piattaforma emerge che ragazzi e ragazze sfruttino le live per fare amicizia, da qui la condivisione delle stesse con altri. È il caso di A.C. di Napoli e C.C. e compagna di banco che hanno condiviso una diretta facendosi a vicenda domande per conoscersi.

Live TikTok, moda o qualcosa di più?

Ci si domanda, quindi, se la voglia di apparire in live sia solo frutto di una moda passeggera o se dietro si nasconda qualcosa di più. Secondo le linee guida della piattaforma i criteri per poter avviare una live sono due: avere più di 18 anni e avere più di 1.000 followers. Requisiti che a quanto pare posso essere facilmente ovviati, dato che sono studenti minorenni i principali protagonisti delle live scolastiche.

Inoltre, si legge che le le live hanno un meccanismo peculiare per cui gli spettatori possono dimostrare la loro partecipazione inviando regali virtuali. Tali regali, sono poi convertiti in diamanti, che a loro volta vengono utilizzati da TikTok per determinare la monetizzazione dell’account. Da qui deriva l’accettazione delle challenges proposte dagli spettatori.

La circolare del ministro Valditara non vieta l’uso dei cellulari in classe?

Peccato che tutto ciò, si svolga durante le ore di lezione e persino, appunto, durante i compiti in classe. Possibile che i professori non si accorgano di nulla? Strano, i ragazzi spudoratamente parlano e cantano al telefono e rispondono ai commenti che arrivano durante le live. La scuola è inerme davanti a questa quotidianità? È così difficile evitare che gli studenti usino il cellulare in classe, in barba alle regole che la scuola dovrebbe insegnare?

Eppure già nello Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e nella circolare ministeriale n. 30 del 2007 si vietava l’uso dei cellulari a scuola. A questi poi, si è aggiunta la circolare firmata da Valditara a dicembre 2022. Lo stesso ministro aveva dichiarato che:

L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. Una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi.

La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini. Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi“.