Occhi ancora puntati su Caivano: questa volta nell’occhio del ciclone ci sono l’ex sindaco del Comune e 6 assessori. A puntare il dito contro di loro oggi sono i membri della Corte dei conti per la Regione Campania. Secondo le accuse, l’ex primo cittadino e altre persone avrebbero gestito i soldi pubblici in modo “disinvolto” creando così un “terreno fertile” per lo sviluppo e la diffusione dei clan della criminalità organizzata.
Caivano, ex sindaco e sei assessori sotto accusa: chieste sanzioni per 256mila euro
Sono pesanti le accuse che vengono mosse nei confronti di ex lavoratori del Comune di Caivano: nello specifico l’ex sindaco e 6 assessori della giunta. Secondo quanto emerso nel corso di un’indagine coordinata dalla Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Campania, queste 7 persone non avrebbero gestito in modo corretto i soldi pubblici e avrebbero causato danni economici.
Sempre secondo le accuse, essi avrebbero contribuito al dissesto finanziario dichiarato nel 2016. In questo modo avrebbero anche creato, stando a quanto scrive la Corte dei conti, un “terreno fertile” per lo sviluppo della criminalità organizzata. Così, nei loro confronti, sono state chieste sanzioni per un totale di 356mila euro. Richiesta inoltre l’interdizione dagli incarichi pubblici per 10 anni per l’ex sindaco e i 6 assessori comunali.
Oggi i Carabinieri del Comando Compagnia di Caivano, località alle porte di Napoli, hanno eseguito una notifica a queste persone per fatti presumibilmente compiuti nell’arco temporale tra il 2006 e il 2015. Essi sono ritenuti i presunti responsabili del conseguente dissesto finanziario deliberato dal Consiglio comunale nel 2016.
Le indagini e le analisi delegate dalla Procura non sono state semplici e veloci. Gli inquirenti hanno raccolto una vasta documentazione e si sono avvalsi di consulenze tecniche specialistiche. Durante gli studi e le ricostruzioni sono emersi una serie di presunti comportamenti non corretti. Poi, una volta raccolto sufficiente materiale, sono state mosse le accuse nei confronti dell’ex sindaco e dei 6 assessori del Comune di Caivano.
Cos’è successo
Stando a quanto emerge per il momento, la Corte dei conti della Regione Campania sostiene che questi 7 soggetti avrebbero adottato delle condotte “scriteriate” e avrebbero gestito i soldi pubblici del Comune “in maniera disinvolta”.
Ciò, come conseguenza, avrebbe portato al tracollo finanziario di Caivano. E non solo. Tali comportamenti, nella ricostruzione delle accuse, avrebbero favorito lo sviluppo di clan e “un generale clima di illegalità”.
Ma di cosa si tratterebbe esattamente? Di una quasi assente riscossione, di gestioni illegali degli appalti e di debiti fuori bilancio. In particolare, gli investigatori avrebbero notato anche alcune presunte irregolarità nella gestione delle case popolari del Parco Verde di Caivano.
Per il momento comunque – lo precisiamo – quelle mosse nei confronti dell’ex sindaco e di 6 assessori della giunta sono accuse. A gennaio 2024 si terrà l’udienza che potrebbe portare ad una condanna o ad una assoluzione delle persone coinvolte.
La situazione a Caivano
Lo scorso 16 ottobre il Cdm aveva deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Caivano ed aveva nominato tre nuovi commissari. La località nel napoletano inoltre era finita al centro della cronaca nazionale questa estate, a seguito della terribile notizia di stupro nei confronti di due vittime, due cuginette di 10 e 12 anni.
Da quel momento in poi si erano accesi i riflettori di giornali e telegiornali su Caivano e, più nello specifico, sul Parco Verde. Lo stesso Governo ha deciso di tenere un pugno duro e promuovere azioni per contrastare illegalità, criminalità organizzata e criminalità minorile. Negli ultimi mesi abbiamo sentito spesso parlare anche di blitz che hanno coinvolto proprio questa località e hanno permesso di mettere in manette diversi soggetti coinvolti in traffico di droga, di armi e di sostanze stupefacenti.