La guerra in Medio Oriente ha una posta in gioco ben precisa e la Casa Bianca intende mettere da subito le cose in chiaro sul futuro dopo il conflitto in corso. Quel territorio che prende il nome di Striscia di Gaza non potrà, infatti, essere gestito né da Israele né dai terroristi di Hamas.

Guerra in Medio Oriente, la Casa Bianca sul futuro di Gaza: “Le cose non potranno tornare com’erano il 6 ottobre”

Bloccare il circolo vizioso che porta avanti una tragedia da ormai diversi decenni. Questo sembra essere l’obiettivo degli Stati Uniti e della diplomazia internazionale in merito al conflitto in Medio Oriente.

Un segnale forte e chiaro in questo senso arriva, oggi, da John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza USA, che interviene alla CNN per chiarire l’idea di futuro che la Casa Bianca ha per la Striscia di Gaza. Un futuro che non potrà vedere Hamas come ago della bilancia, come sostenuto anche dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, né una rioccupazione da parte di Israele, ipotesi già in passato respinta proprio dagli americani.

“Sappiamo cosa non vogliamo vedere a Gaza dopo il conflitto. Non vogliamo vedere Hamas al comando. Non vogliamo vedere una rioccupazione da parte di Israele“.

Impossibile per Kirby fornire dettagli sulla direzione che potrà prendere la riorganizzazione politica di Gaza. Tuttavia, il portavoce ha le idee chiarissime sul fatto che sia da escludere un ritorno all’instabilità e alla tensione che caratterizzavano quel territorio fino al 6 ottobre, per poi esplodere il giorno seguente.

“Quello che vogliamo vedere, penso che lo stiamo ancora scoprendo. Dovremo avere conversazioni diplomatiche con la gente della regione per risolvere questo problema. La governance a Gaza deve essere qualcosa su cui tutti riflettiamo attentamente dopo il conflitto. Ovviamente, non possiamo permettere che le cose siano come erano il 6 ottobre con Hamas al controllo“.

“Israele a Gaza? Possibile periodo di transizione”

La prudenza è inevitabile, allo stato attuale delle cose. Ciò che sarà della Striscia di Gaza dopo la guerra, per Kirby sarà da valutare con la collaborazione di partner locali e internazionali. Escludendo, per l’ennesima volta, l’opzione della rioccupazione israeliana, gli Stati Uniti hanno, però, ribadito un punto fondamentale in questo conflitto.

Sarebbe un errore per Israele cercare di rioccupare Gaza. Ci dovrà essere una soluzione diversa, un diverso insieme di governance e principi di governo, e dovremo lavorare insieme ai nostri partner per capirlo”.

Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, tuttavia, non esclude che, al termine delle ostilità, sia possibile una fase di transizione che preveda il coinvolgimento dell’esercito israeliano a Gaza per questioni di sicurezza.

Una soluzione ragionevole, senza dubbio, purché non si trasformi, col tempo e i riflettori occidentali spostati altrove, in una nuova forma di controllo e occupazione mascherati.